ZANNETTI, Ferdinando
Nacque a Monte San Savino, nell'Aretino, il 31 marzo 1801 da Francesco Maria e Anna Cerboni.
Svolse la sua prima formazione presso il collegio fiorentino dei padri scolopi, successivamente completò gli studi di medicina presso l’Arcispedale di Santa Maria Nuova a Firenze, presso la cui Scuola fu poi professore di clinica chirurgica corografica e anatomia sublime. Nel 1830 gli fu affidato l’incarico di docente di anatomia umana presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove incentivò lo studio diretto del corpo umano da parte di pittori e scultori anche mediante l’utilizzo di cadaveri o, più spesso, di modelli viventi secondo i dettami del nascente naturalismo pittorico.
Molto apprezzato dai suoi studenti di belle arti, fu immortalato da uno di loro, Giuseppe Moricci, nel dipinto di ispirazione patriottica che lo ritrae mentre presta soccorso ai soldati sui campi di battaglia lombardi. Il quadro è oggi conservato a Firenze presso la Fondazione Spadolini-Nuova Antologia (B. Paolozzi Strozzi, in Garibaldi. Arte e storia, Firenze 1982, pp. 175 s.).
La sua attività medica coinvolse anche specifiche competenze architettoniche; quando tra il 1835 e il 1837 l’architetto e ingegnere degli ospedali di Firenze Giuseppe Martelli pose mano alla ristrutturazione degli spazi dell’Arcispedale di Santa Maria Nuova, Zannetti dettò una serie di specifiche prescrizioni che sostennero e guidarono il lavoro per la costruzione dei nuovi padiglioni (Arch. del Rettorato di Firenze, Cancelleria degli Studi, ff.1838 e 1844). Per la sua attività medico-scientifica ottenne l’insegna dell’Ordine di San Giuseppe dal Granduca di Toscana.
Zannetti fu affascinato dalle nuove idee liberali riformatrici e risorgimentali e già nel 1847 sostenne la creazione di una guardia civica, nella quale si arruolò (Necessità di una riforma della guardia civica e alcune idee fondamentali per effettuarla, Firenze 1848). Nel 1848 partecipò alla prima guerra d’Indipendenza diventando il medico responsabile dei servizi sanitari e venendo ammirato per la sua abnegazione, specialmente durante la battaglia di Curtatone e Montanara. Per queste qualità fu insignito il 30 giugno della medaglia d’onore. Questa esperienza medica e militare fu oggetto di una sua relazione a stampa che divenne molto nota tra i contemporanei: Rendiconto generale del servizio sanitario dell’Armata Toscana spedita in Lombardia per la Guerra dell’Indipendenza (Firenze 1850). Sempre in quell’anno fu sostenitore del governo moderato della Toscana e nelle elezioni che si svolsero nel mese di novembre venne eletto al Consiglio generale nel collegio di Santa Maria Novella.
Nel 1849 Zannetti fu tra i fautori del governo provvisorio toscano guidato da Francesco Domenico Guerrazzi, Giuseppe Montanelli e Giuseppe Mazzoni, entrando ben presto in contatto con altri esponenti dell’ambiente politico riformatore come Ferdinando Bartolommei, Bettino Ricasoli e Giuseppe Dolfi oltre che con Marco e Alessandro Martelli e Teresa Ristori. Nel febbraio 1849 fu nominato generale della guardia nazionale fiorentina, e nelle difficili peripezie del governo provvisorio, cercò di aiutare Guerrazzi a fuggire poco prima dell’arrivo dell’esercito austriaco a Firenze. Per le sue idee liberali, a seguito della restaurazione lorenese e del ritorno di Leopoldo II, il 30 luglio 1849 gli venne tolta la cattedra d’insegnamento e ogni incarico medico presso l’Arcispedale di Santa Maria Nuova.
Questa situazione rimase invariata per dieci anni, quando, nel 1859, in concomitanza con la seconda guerra d’indipendenza gli venne restituita la cattedra universitaria e fu nominato presidente del Consiglio superiore militare di Sanità, divenendo anche docente di clinica chirurgica.
Durante questa attività universitaria, meticolosamente preparata e di cui restano puntuali testimonianze documentarie e alcune memorie manoscritte (Appunti sulle lezioni operatorie anno 1849 e avanti la mia espulsione dello spedale pella guerra dell’Indipendenza, in Biblioteca Biomedica dell’Università di Firenze, Fondo Zannetti, f. 13/4), privilegiò lo studio sui preparati organici e sui pezzi anatomici utilizzati durante le lezioni considerando fondamentale l’osservazione pratica.
Il 10 agosto 1859 venne eletto come deputato dell’Assemblea nazionale toscana e il 22 marzo 1860, dopo il plebiscito di unione al Regno di Sardegna, venne nominato senatore, ma non partecipò mai alle sedute della Camera alta. La sua attività medica e patriottica proseguì anche dopo la proclamazione del Regno d’Italia così come la redazione di testi scientifici.
Nel luglio del 1862 il suo nome fu legato indissolubilmente a quello di Giuseppe Garibaldi. Il 29 agosto 1862, sull’Aspromonte, l’esercito italiano comandato dal colonnello Emilio Pallavicini di Priola aveva aperto il fuoco contro l’‘eroe dei due mondi’ ferendolo al collo del piede e, più superficialmente, alla coscia. Garibaldi era stato soccorso inizialmente dal medico e patriota Enrico Albanese, ma ben presto la ferita iniziò a dare dei seri problemi determinati da un'infezione perché non si era riusciti a individuare la pallottola all’interno del piede. il generale venne così trasportato dapprima a Scilla quindi, viste le complicazioni mediche, al forte di Varignano, vicino a La Spezia, dove venne convocato un consulto medico e furono interpellati, oltre ad Albanese, Zannetti, Richard Partrige, Giovanni Battista Prandina, Pietro Ripari e Giuseppe Basile. La situazione rimase invariata e per scongiurare il rischio di una amputazione Garibaldi fu trasferito a Pisa, dove Zannetti decise di utilizzare un particolare specillo in porcellana ideato da Auguste Nélaton che consentì di individuare la pallottola di piombo trovandola attaccata a «una scheggia ossea» (Albanese, 1907, p. 86) che venne estratta con successo il 23 novembre.
Zannetti divenne, da quel momento, una sorta di eroe nazionale, ovvero il chirurgo che aveva salvato la vita a Garibaldi: gli vennero dedicate fotografie, incisioni (come quella della tipografia Righi), medaglie commemorative (come quella realizzata da Luigi Seregni), componimenti poetici e fogli volanti a stampa che lo celebravano per la «tua man, che il fero piombo svelse dal piè del condottier» (E. Ferrari, All’inclito professor F. Z., Sarzana 1862, in Firenze, Archivio della Fondazione Spadolini-Nuova Antologia, Fondo Zannetti). Tutti i cimeli relativi a questa impresa medico-chirurgica e ai fatti dell’Aspromonte (lo stivale calzato da Garibaldi forato dalla pallottola, le bende, il frammento d’osso, la pallottola estratta) vennero gelosamente conservati e trasmessi al Museo centrale del Risorgimento di Roma.
Nel luglio 1863 Zannetti si affiliò alla loggia massonica Concordia attiva a Firenze e proseguì la sua attività di medico dedicandosi con abnegazione ai poveri e ai meno abbienti. Divenne anche presidente della Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini di Firenze.
Morì a Firenze, nella sua dimora in via de’ Conti, il 3 marzo 1881.
Oltre ai testi citati, si segnalano: Necessità di una riforma della guardia civica e alcune idee fondamentali per effettuarla, Firenze 1848; Sulla teratologia. Memoria letta dal socio ordinario professore F. Z. alla Società medico-fisica fiorentina nella pubblica adunanza del 10 marzo 1850, Firenze 1850; Studii sopra i ferimenti del cuore, più specialmente pella utilità medico forense, Firenze 1854; La trapanazione del cranio dell’uomo riconfermata nella pratica dell’alta chirurgia operatoria, Prato 1877.
L’archivio appartenente a Ferdinando Zannetti è oggi conservato a Firenze presso tre istituzioni diverse: la Biblioteca Moreniana; la Biblioteca Biomedica dell'Università di Firenze (che conserva anche la sua biblioteca personale) e la Fondazione Spadolini-Nuova Antologia [F. Maracchi Biagiarelli, Le carte di F. Z. alla Biblioteca Moreniana, in Rassegna storica toscana, IX (1963), 2, pp. 203-214; Medicina, chirurgia e politica nell’Ottocento toscano, l’archivio di F. Z., a cura di D. Lippi; Inventario del Fondo Zannetti, a cura di B. Biagioli, Firenze 2003]; necr., La Nazione,10 marzo 1881. Il principale e più recente punto di riferimento bibliografico è la raccolta di saggi contenuta in Il medico F. Z. (1801-1881): patria, civiltà, scienza, a cura di M.Bietti – F. Fiorelli Malesci, Livorno 2012. Si vedano inoltre: E. Albanese, La ferita di Garibaldi ad Aspromonte, Milano-Palermo-Napoli 1907; F. Martini, Il Quarantotto in Toscana. Diario inedito del conte Luigi Passerini, Firenze 1918, pp. 52 s., 188 s., 259 s., 533, 567; E. Michel, Dizionario del Risorgimento Nazionale, a cura di M. Rosi, IV, Milano 1937, p. 633; W. Settimelli, Garibaldi. L’album fotografico, Firenze 1982, pp. 56-63; G. Paolini, La ferita di Garibaldi ad Aspromonte, Firenze 2004; O. Dini, F. Z. scienziato e patriota nel Risorgimento, Firenze 2011; M. Pizzo, Lo stivale di Garibaldi. Il Risorgimento in fotografia, Milano 2011, pp. 46-56; F. Conti, Firenze massonica. Il libro matricola della loggia Concordia 1861-1921, Firenze 2012, p. 115; Camera dei deputati, Nomina a senatore del Regno di Ferdinando Zannetti, http://dati.camera.it/ocd/mandatoSenato.rdf/msr10518 (8 ottobre 2020).