Ferenc Molnár
L’autore di un memorabile poema per ragazzi
Sono stati I ragazzi della via Pál a regalare allo scrittore ungherese Molnár una fama che non diminuisce a un secolo di distanza. Il suo romanzo, diventato anche film nel 1934, è quasi una ‘Iliade dei piccoli’: non c’è Troia da difendere in questo caso, ma un spazio vitale per continuare a giocare tra i palazzi di Budapest
Sono davvero misteriose le vie che portano uno scrittore a conquistare una fama capace di durare anche dopo la morte. Prendiamo la storia di Ferenc Molnár: nato poverissimo a Budapest nel 1878, riuscì a costruirsi una carriera come scrittore di opere teatrali. All’epoca quelle opere ebbero parecchio successo, ma ora non le ricorda più nessuno. Ha scritto alcuni romanzi per adulti e anche questi sono finiti nel dimenticatoio. Poi, tra 1906 e 1907, scrisse I ragazzi della via Pál: pensato per i grandi, furono invece i ragazzi a leggerlo, a consigliarselo, a passarselo di mano in mano. E fu proprio grazie a loro che questo libro è diventato un grande classico.
Perché questo grande successo? Il fatto è che ci sono libri che vengono scritti ‘dalla parte dei adulti’ e libri scritti ‘dalla parte dei ragazzi’. Nei primi si vuole far capire ai giovani lettori che sono sempre i grandi ad avere ragione e che quindi c’è poco da discutere: bisogna fidarsi e ubbidire; nei secondi, invece, emerge un serio dubbio sulla ‘verità dei grandi’ e sul fatto che siano loro ad agire e pensare nel migliore dei modi: il romanzo di Molnár è sicuramente uno di questi.
Il tema principale è facilmente riassumibile e vale ancora di più oggi, a un secolo di distanza: facciamo bene a costruire immense città, piene di case, di traffico, ora anche di inquinamento, eliminando così tutti gli spazi per giocare? Sono più importanti gli affari degli adulti o i giochi dei bambini? Un tempo il problema non c’era: si poteva stare per strada, invadere le piazze, occupare un giardino o un cortile. Ora è davvero molto più difficile: ci sono troppe case, troppe macchine, troppi pericoli.
I ragazzi della via Pál sono stati il primo importante avvertimento. Attenzione, sembra dirci il libro: se non date il giusto spazio ai più piccoli, questi non cresceranno come dovrebbero. Avere un posto tutto per sé, dove gli adulti non possono entrare, dove ogni fantasia può essere immaginata e ogni avventura vissuta, è essenziale per diventare adulti. Perché questi posti separati e segreti sono come un laboratorio dove si fanno gli esperimenti per entrare poi nella vita vera. Non importa se è un giardino, una collinetta, un campo, una casa sull’albero: quello che conta è che ci sia.
I ragazzi della via Pál hanno trovato un grund nel centro di Budapest, ovvero uno spiazzo di terreno edificabile dove ancora non sono state costruite case. A vederlo può non sembrare granché, è quasi un cantiere abbandonato. Ma la cosa più importante è che i ragazzi lo considerano di loro proprietà. Il resto poi si sistema, basta un po’ di fantasia e il terreno diventa prateria, le cataste di legna diventano le Montagne Rocciose. La banda di via Pál è così convinta della propria ricchezza che è disposta a tutto per difenderla, persino a sacrificare la vita. Per questo, quando la banda rivale delle Camicie Rosse decide di assediare il grund per trasformarlo nel proprio regno, inizia una guerra dura e avventurosa, con spie e tradimenti, atti di coraggio, incursioni nel territorio nemico, battaglie in campo aperto.
A qualcuno è sembrata esagerata tutta questa preoccupazione per pochi metri di terreno sepolto tra i palazzi. Ma chi dice così non ha capito che i giochi di questi ragazzi sono molto seri. Anzi, il gioco vero è sempre un cosa seria, perché definisce ruoli precisi e il rispetto delle regole, richiede prima di tutto lealtà e dignità, impegno costante e fatica, a volte anche il sacrificio. Troppo spesso gli adulti pensano che giocare sia una cosa inutile, da bambini, appunto, e per questo da abbandonare il prima possibile. Non capiscono invece che dietro a scontri, litigi, alleanze, piccoli atti eroici si nasconde il desiderio di prepararsi per il momento cruciale: quando la porta del grund si aprirà una volta per tutte e si dovrà uscire nelle strade della città, senza perdersi. Un buon allenamento sarà stato utile, allora.