Scrittore ungherese (Kiskunfélgyháza 1879 - Szeged 1934). Si occupò di archeologia, giornalismo e letteratura. Scrisse poesie (Könnyes könyv "Libro delle lagrime", 1920), racconti per la gioventù e favole (Hol volt hol nem volt ... "C'era una volta ...", 1930), ma fu soprattutto un narratore. Nei suoi romanzi (Ének a búzamezőkről "Canti dei campi di frumento", 1927; Aranykoporsó "Bara d'oro", 1932) e racconti (Sokféle "Varia", 1927; Berzélgetés a ferde toronnyal "Colloquio con la torre pendente", 1927; Parasztiaim "I miei contadini", 1935; Ezek az évek "Questi anni", 1938), si rivela profondo conoscitore dell'anima del contadino ungherese.