FERENTILLO (A. T., 24-25-26)
Borgata dell'Umbria, in provincia di Terni (877 ab. nel 1921) posta a 252 m. s. m. nella valle del Nera, in un punto in cui questa si restringe in una pittoresca gola. Il Nera divide l'abitato in due parti, dette Materella e Precetto dominate da due rocche del sec. XIV. Nella parrocchiale è da notare una Croce dipinta, attribuita a Domenico da Leonessa (terzo quarto del sec. XV); affreschi (1503) di Orazio Merlini, pittore dai modi schiettamente umbri; una nicchia affrescata (1543) di Iacopo Siculo, probabilmente scolaro dello Spagna, e anche autore di una tavola (1538) nella chiesa della frazione di S. Mamiliano. A sei chilometri da Ferentillo, domina il corso del Nera l'Abbazia di S. Pietro in Valle. La tradizione ne fa risalire l'origine a circa l'anno 720 e a Faroaldo II, duca di Spoleto, ma gli edifici monastici non hanno parti anteriori alla fine del sec. XIV, fuorché il chiostro (fine del sec. XII). Invece la chiesa conserva alcuni resti cospicui della costruzione originaria (prima metà del sec. VIII): le tre absidi, il mosaico pavimentale dell'abside maggiore, il transetto, il tiburio. Molti resti di marmi decorati appartennero a quella chiesa primitiva; notevole su tutti l'altare con l'iscrizione dedicatoria del duca Ilderico Dagileopa (739-740) e il nome e il ritratto del lapicida Ursus. I rifacimenti della fine del secolo XII sono attestati, oltre che dal chiostro, dal campanile, del consueto tipo d'origine lombarda tanto frequente a Roma, e dagli affreschi, parzialmente conservati, del Vecchio e del Nuovo Testamento: il più importante ciclo pittorico medievale romano oggi superstite avanti l'apparizione del Cavallini. Anche la scultura del sec. XII è rappresentata da due figure dei Ss. Pietro e Paolo che adornano gli stipiti della porta di accesso dal chiostro alla chiesa e da un S. Pietro nel campanile. Vanno ricordati anche alcuni sarcofagi romani, uno dei quali, del III secolo, con figurazioni bacchiche. Della pittura del Rinascimento è ricordo ormai soprattutto in alcuni affreschi, dopo che l'Adorazione dei Magi dello Spagna passò al Museo di Berlino. Il restauro dell'abbazia (1927-1930), ha rimesso in luce gli elementi primitivi superstiti.
Il comune di Ferentillo ha un territorio di 69,94 kmq., per la metà circa posto a oltre 800 metri d'altezza. La popolazione (2484 ab.) è quasi tutta accentrata.
Bibl.: Per Ferentillo: U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923; per l'Abazzia di S. Pietro in Valle: A. Schmarsow, Romanische Wandgemälde d. Abteikirche S. Pietro bei Ferentillo, in Rep. f. Kunstw., XXVIII (1905), pp. 391-405; P. Toesca, Storia dell'arte ital., I: Il Medioevo, Torino 1927 (v. l'indice).