FERENTILLO
S. Pietro in Valle. - A circa 7 km da F. e a 25 da Terni, la abbazia longobarda di San Pietro, nota per le sue importanti pitture e sculture medievali, conserva il maggior complesso di sarcofagi romani figurati esistente in Umbria.
Non vi sono elementi per stabilire quale abitato esistesse nella zona in età classica, ma probabilmente si trattava di un piccolo centro sulla riva destra del fiume Nera, presso il confine tra l'Umbria e la Sabina (per cui non deve meravigliare il rinvenimento in territorio umbro di due iscrizioni con il ricordo della tribù Quirina, più frequente in Sabina), e tutto lascerebbe credere che i sarcofagi fossero stati trasferiti nella abbazia da qualche più importante città vicina. Da dove tuttavia, se da Spoleto, Terni, o da altra città, non è possibile dire; si deve inoltre far notare che a S. Pietro in Valle si conservano altre sculture, tra cui un'ara circolare e frammenti di un cippo.
Uno dei sarcofagi, quello che la tradizione indica come tomba di Faroaldo II, è del tipo a colonne e viene datato intorno al 230 d. C.; nell'arcata centrale è rappresentato il gruppo di Dioniso appoggiato al satiro, in quelle laterali sono altre figure di personaggi del thìasos bacchico, riprese da tipi statuarî. Sui fianchi del sarcofago sono scolpiti due grifi alati. Un altro sarcofago pure del III sec. d. C. è strigilato e presenta il ritratto del defunto entro un medaglione: ha un coperchio non pertinente e più tardo, in cui - ai lati del ritratto del defunto - sono raffigurati una scena di banchetto ed una di caccia. Sul terzo sarcofago, mutilo, appaiono alcune barche sullo sfondo di un porto, nel quarto scene di caccia all'antilope e al cinghiale, e nell'ultimo infine sono raffigurati Amore e Psyche in una edicola sormontata da un timpano curvo.
Bibl.: C. I. L., XI, p. 727; A. Ghidiglia, Il Medio Evo nella Badia di S. Pietro a Ferentillo, Napoli 1933; C. Pietrangeli, in Atti i° Congresso Studi Longobardi, 1952, p. 451, tavv. I-II; U. Tarchi, L'Arte etrusco-romana in Umbria e Sabina, 1936, tavv. CCXXXIV, CCXXXV, CCXXXVI.