Zaimoglu, Feridun
Zaimoğlu, Feridun. – Scrittore tedesco di origine turca (n. Bolu 1964). A sei mesi arriva in Germania con la madre per raggiungere il padre già emigrato. Cresce tra Berlino, Monaco e Kiel dove si trasferisce nel 1985 per studiare prima medicina e poi arte. Nel 1995 si impone all’attenzione del pubblico tedesco con Kanak Sprak. 24 Mißtöne vom Rande der Gesellschaft, un testo-reportage di storie di marginalità di giovani turco-tedeschi narrate in una lingua tedesca contaminata, rimasticata, su cui si innestano frammenti imperfetti di un turco desueto, sgrammaticato e altrettanto corrotto. Il riappropriarsi del dispregiativo ‘canaco’, l’esplorazione dello spazio interstiziale in cui vivono le identità ibride dei migranti, lo straniamento linguistico operato da Z. continua in opere successive quali Abschaum. Die wahre Geschichte von Ertan Ongun (1997; trad. it. Schiuma. Il romanzo della «feccia» turca, 1999), storia del piccolo criminale Ertan Ongun, adattato per il cinema col titolo Kanak Attack (2000) da Lars Becker; Koppstoff. Kanaka Sprak vom Rande der Gesellschaft (1998) che riprende l’opera prima fornendo questa volta un repertorio di 26 voci femminili e la raccolta Kopf und Kragen. Kanak-Kultur-Kompendium (2001). Pur allontanandosi progressivamente dagli ‘scritti canachi’, Z. mantiene al centro della sua narrazione il destino dei migranti come nel romanzo epistolare Liebesmale, Scharlachrot (2000) o nei romanzi German Amok (2002; trad. it. 2008) e Leinwand (2003) dove il tentativo di negoziare identità multiple è impersonato rispettivamente da un artista squattrinato e da un commissario di polizia entrambi di origine turca. Nel 2006 Z. pubblica l’acclamato Leyla (2006; trad. it. 2007) in cui, ispirandosi all’esperienza di sua madre, ripercorre la storia di sottomissioni e rivolte di una donna turca prima del suo arrivo in Germania. Tutta al femminile è anche l’opera teatrale scritta con Günter Senkel, Schwarze Jungfrauen (2006), in cui giovani musulmane demoliscono senza pudore tabù sessuali e cliché tradizionali sul mondo femminile islamico in Germania. Con i racconti raccolti in Zwölf Gramm Glück (2004), ambientati tra un Oriente e un Occidente dai confini molto sfumati, Z. inizia una delicata esplorazione letteraria dell’amore nelle sue diverse manifestazioni che prosegue nel romanzo Liebesbrand (2008), vero inno all’amore romantico, e nel più recente Hinterland (2009). Tra le sue pubblicazioni ricordiamo anche Maria in Gold. Erzählungen (2006; trad. it. 2006) e Rom Intensive (2007).