Fernandel
Nome d'arte di Fernand Joseph Désiré Contandin, attore teatrale e cinematografico francese, nato a Marsiglia l'8 maggio 1903 e morto a Parigi il 26 febbraio 1971. Tra i più popolari attori comici francesi, noto anche per la sua 'faccia da cavallo' e il grande sorriso, F. riuscì ad affascinare il pubblico con la sola presenza. Interpretò sempre personaggi gentili, e un po' maldestri, animati da buona volontà e desiderosi di offrire aiuto agli altri, quasi degli angeli custodi mandati dalla provvidenza. In particolare, la simpatia contagiosa e l'istintiva lealtà emanati dal suo aspetto ne fecero l'interprete ideale del generoso e combattivo parroco emiliano Don Camillo, personaggio che lo rese famoso in Francia e in Italia. Don Camillo (noto in Francia con il titolo Le petit monde de Don Camillo) di Julien Duvivier gli valse infatti, nel 1952, il Nastro d'argento come migliore attore straniero. Nel 1970 il Grand prix du cinéma français coronò la sua carriera.
Debuttò all'età di cinque anni cantando e recitando accanto al padre, un impiegato di banca che nei giorni festivi si esibiva in un caffè-concerto di Marsiglia. Ottenne poi, nel corso degli anni Venti, ingaggi sempre più importanti nei teatri di Nizza, Marsiglia e, nel 1928, al Bobino di Parigi. Nel 1930, grazie a Marc Allégret, esordì sullo schermo, al fianco dell'attore comico Raimu, in Le blanc et le noir diretto da Robert Florey, ma terminato dallo stesso Allégret nel 1931, anno in cui F. apparve anche in On purge bébé di Jean Renoir, accanto a Michel Simon, e in Cœur de lilas di Anatole Litvak, dove recitò per la prima volta al fianco di Jean Gabin. Nel 1934 ottenne da Marcel Pagnol il suo primo ruolo drammatico in Angèle; per lo stesso regista, che ne valorizzò le capacità attoriali, interpretò poi il simpatico ma sordido Gédémus di Regain (1937; La vita trionfa), l'attore vittima degli scherzi dei registi in Le Schpountz (1937) e l'innamorato pronto al sacrificio in La fille du puisatier (1940; Patrizia); fu poi l'infelice assassino del padre despota della fanciulla amata in Naïs (1945) di Raymond Leboursier, film di cui Pagnol firmò anche la sceneggiatura. Dopo il drammatico Meurtres (1950) di Richard Pottier, accanto a Jeanne Moreau, F. recitò in L'auberge rouge (1951; Arriva Fra' Cristoforo…) di Claude Autant-Lara. In seguito l'attore interpretò, in una serie di film, il prete Don Camillo, in perenne contrasto con il suo amico/nemico d'infanzia, il comunista Peppone (interpretato da Gino Cervi). A Don Camillo e Il ritorno di Don Camillo (1953, noto in Francia con il titolo Le retour de Don Camillo) di Duvivier, seguirono Don Camillo e l'onorevole Peppone (1955) e Don Camillo monsignore… ma non troppo (1961), entrambi di Carmine Gallone, e Il compagno Don Camillo (1965) di Luigi Comencini. Grande successo di pubblico riscossero anche i film diretti da Henri Verneuil come L'ennemi public n° 1 (1954; Il nemico pubblico n. 1) in cui F. è un gangster, Le mouton à cinq pattes (1954), dove interpreta sei ruoli differenti o La vache et le prisonnier (1959; La vacca e il prigioniero). Stravagante in Ali Baba et les quarante voleurs (1954; Alì Babà) diretto da Jacques Becker, miliardario in Crésus (1960; Cresus) di Jean Giono, convincente folle dotato di poteri divini nel film di Duvivier Le diable et les dix commandements (1962; Le tentazioni quotidiane), F. interpretò nel 1966, in Le voyage du père (1966; Destinazione marciapiede) di Denys de La Patellière, l'antieroe Quantin, un uomo buono e onesto, ma soggiogato a tal punto dalla moglie da non riuscire a strappare la figlia dal marciapiede. L'ultimo personaggio cui prestò il suo candido ottimismo fu il guardiano di un cavallo nel poetico Heureux qui comme Ulysse (1970) di Henri Colpi. Nel corso della sua carriera F. si dedicò anche alla regia (Simplet, 1942, Adrien, 1943 e Adhémar ou le jouet de la fatalité, 1951, tutti film da lui anche interpretati) e fondò, nel 1964, una società di produzione con Jean Gabin, la Gafer. La malattia lo colse prima di poter concludere, per il regista Christian-Jaque, un nuovo film su Don Camillo.
R. Castans, Fernandel m'a raconté, Paris 1976.
Ch. Plume, Fernandel, Paris 1976.
J.-J. Jelot-Blanc, Fernandel, Nice 1981.
J. Lorcey, Fernandel, Paris 1981.
F. Fernandel, Fernandel de pères en fils, Paris 1991.