PESSOA, Fernando Antonio Nogueira
Poeta e critico portoghese, nato a Lisbona il 13 giugno 1888 e ivi morto il 30 novembre 1935; frequentate le università di Città del Capo (la madre, rimasta vedova e risposatasi, aveva portato nell'Africa del Sud il figlio a cinque anni) e di Lisbona, al rientro in patria, sedicenne, non termina gli studi. Conduce un'esistenza tanto insignificante esteriormente - è corrispondente di commercio e traduttore - quanto ricca e complessa interiormente. Attraverso le varie esperienze poetiche del tempo s'impone nel modernismo, al quale ha dato l'awio nel suo paese con enunciazioni programmatiche dalla rivista Orpheu (v. portogallo: Letteratura, in questa Appendice). La validità della sua lirica, riconosciuta gradualmente e tardi a causa delle scarse pubblicazioni di essa, vivente l'autore (Mensagem, 1934, e alcune delle composizioni in inglese), ne fa un poeta di valori universali, documentati anche dalla singolare imponenza della critica su di lui e delle traduzioni della sua opera. Caratteristica di essa è l'intellettualizzazione delle emozioni, in altre parole il trasferimento in poesia di un'eccezionale lucidità mentale. A ognuno degli aspetti umani e artistici del suo fascinoso proteismo il poeta dà un nome distinto, spiegando egli stesso il termine che usa di "eteronimi" come quello di individualità "distanti da quella del loro autore" F. P. "ortonimo". Questo frantumarsi della personalità fa pensare a una cosciente voluta distruzione dell'io, a un'anticipazione, se si vuole, dell'odierna angoscia esistenziale, dell'odierna paura dell'incomunicabilità: ma più ancora è un'affermazione, ad altissimo livello poetico, del modo portoghese di essere, cioè del travalicare ogni confine di tempo e di spazio che è in quella tradizione nazionale da sempre. Alla "dispersione" geografica della vita e della poesia cinquecentesche del poeta nazionale Camões, che si autodefinisce uomo dall'esistenza "fatta a pezzi attraverso il mondo", corrisponde cioè una "dispersione" psicologica della vita e della poesia novecentesche di Pessoa. Edizioni: Obra poética de F. Pessoa, a cura di M. A. Dores Galhoz e J. G. Simões, Rio de Janeiro 1960 (considerata allora completa); è in corso un'edizione delle Obras completas di cui sono usciti, fra il 1943 e il 1973, dieci volumi, a cura di vari studiosi.
Bibl.: M. Talegre, Tres poetas europeus, Lisbona 1947; J. G. Simões, Vida e obra de F. Pessoa, 2 voll., Lisbona s.d. [ma 1950]; M. da E. Monteiro, Incidéncias inglesas na poesia de F. Pessoa, Coimbra 1956; A. Casais Monteiro, Estudos sobre a poesia de F. Pessoa, Rio de Janeiro 1958; M. Sacramento, F. Pessoa, poeta da hora absurda, Lisbona s.d. [ma 1959]; O. Paz, Prologo alla Antología de F. Pessoa, Montevideo 1962; Autori vari, in Aufsätze zur portugiesischen Kulturgeschichte, IV, Münster 1964; G. Güntert, Das fremde Ich: F. Pessoa, Berlino-New York 1971; ma si veda per il complesso C. A. Jannone, Bibliografia de F. Pessoa, San Paolo 19752. Fra le traduzioni in italiano: Poesie, Cronistoria della vita e delle opere [di F. P.], versione, bibliografia e note a cura di L. Panarese, Milano 1967 (2ª ed. Imminenza dell'ignoto, Milano 1972); Ode marittima, a cura di O. Del Bene, in Estudos Italianos em Portugal, 33-35, Lisbona 1970-72. In Italia: G. C. Rossi, Il "caso poetico" F. Pessoa, in Quaderni Iberoamericani, 13, Torino 1953; L. Stegagno Picchio, Pessoa, uno e quattro, in Strumenti critici, 1, 4, ivi 1967; R. Longobardi, F. Pessoa ancora sugli eteronimi, Napoli, in AION-SR, XII (1970), 1; Autori vari, in Quaderni portoghesi, nn. 1 e 2, Pisa 1977.