Poeta spagnolo (Siviglia 1534 - ivi 1597). Caratterizzata da una scrupolosissima ricerca formale, la sua poetica affronta i temi amorosi secondo i canoni della poesia petrarchesca, mentre nei componimenti eroici e patriottici si percepiscono forti influssi dei classici latini. Teorico di forte spessore in ambito linguistico, come attestano le interessanti Anotaciones sobre las obras de Garcilaso de la Vega (1580), fu inoltre autore di alcuni saggi storiografici.
Trascorse tutta la vita a Siviglia, dove studiò alla scuola di Rodrigo de Santaella e dove frequentò i più famosi cenacoli letterari. A Siviglia conobbe Leonor, sposa di don Alvaro Colón y Portugal, che fu l'unico amore della sua vita e che egli cantò, come Lumbre, Estrella, Lucero, Luz, nei canoni della poesia petrarchesca, in una continua variazione tematico-simbolica. Un'altra parte della poesia di H. è costituita da composizioni di carattere eroico e patriottico, fra le quali eccellono la Canción por la victoria de Lepanto, la Canción por la pérdida de rey don Sebastián, la Canción a don Juan de Austria, ecc.: derivò elementi musicali e accorgimenti descrittivi da passi biblici, colore dell'espressione e varietà degli epiteti dai latini, specialmente da Claudiano. La lirica di H. rappresenta indubbiamente un progresso della tecnica della poesia: se monotona, ma con belle movenze d'ordine psicologico, è quella amorosa, varia ed efficace è quella eroica. Il costante sforzo di perfezione formale proprio della sua produzione lirica trova un riscontro teorico nelle già citate Anotaciones sobre las obras de Garcilaso de la Vega, in cui, prendendo spunto dall'opera del poeta toledano, H. affronta il problema del castigliano come idioma nazionale e ne afferma la dignità letteraria di lingua colta, valutandone le potenzialità espressive. H. ebbe vivissimo anche il gusto della storiografia, come dimostrano la Relación de la guerra de Cypre y suceso de la batalla naval de Lepanto (1572) e l'Elegio a la vida y muerte de Tomás Moro (1592).