FERNI
Famiglia di cantanti e violinisti operanti tra il XIX ed il XX secolo.
Carolina, nacque a Como il 20 ag. 1839 da Luigi e da Francesca Casati. Fu avviata allo studio della musica insieme con le sorelle Vincenzina e Virginia (da non confondere con la cugina Virginia Ferni Germano). Allieva di G. Gamba e F. Bianchi per il violino, si perfezionò successivamente a Parigi con J.-D. Alard, Ch. de Bériot, J.-B.-Ch. Dancla e H. Vieuxtemps, mentre a Bruxelles seguì le lezioni di H. Léonard; studiò inoltre canto con G. Pasta. Nel periodo iniziale della carriera si esibì sovente con le sorelle: nel febbraio 1852, in occasione della recita di commedie della compagnia drammatica Benini, eseguì con Virginia alcuni brani violinistici al teatro Carlo Felice di Genova, e fino al 1860 formò un duo con Vincenzina. Nel 1862 debuttò come cantante a Torino, ne La favorita di G. Donizetti.
Nel novembre 1865 fu la prima protagonista italiana de L'africana di G. Meyerbeer, interpretando la parte di Selika al Comunale di Bologna, in cui tornò anche l'anno successivo. Nel marzo 1866 fu al teatro alla Scala di Milano, dove riprese per otto rappresentazioni il ruolo di Leonora ne La favorita. Due anni dopo era ancora alla Scala per interpretare Norma di V. Bellini: le particolari doti vocali e le brillanti interpretazioni la misero ben presto in evidenza come uno dei migliori soprani drammatici del momento. Nel 1868 fu nuovamente a Bologna, nel 1870 a Siviglia, mentre nella stagione 1873-74 si esibì al teatro Carlo Felice di Genova: in questo teatro prese parte al Salvator Rosa di C. A. Gomes.
Nel febbraio 1878 sostituì alla Scala G. Faentini nel ruolo di Climene nella Saffo di G. Pacini, mentre a settembre dello stesso anno la troviamo al teatro Nuovo di Cagli, dove apparve ne Il violino del diavolo di A. Mercuri, esibendosi come cantante e violinista. In novembre interpretò La favorita al Regio di Parma, in occasione della visita dei sovrani d'Italia Umberto e Margherita: all'ultimo atto, a causa di una indisposizione, venne sostituita dalla sorella Vincenzina. Dal 1878 al 1881 replicò Il violino del diavolo alla Pergola di Firenze, al Brunetti di Bologna, al Malibran di Venezia, al Rossetti di Trieste ed al Politeama di Roma. Si ritirò dalle scene nel 1883 e due anni dopo aprì una scuola di canto, declamazione lirica e violino a Milano. Nel 1889 si trasferì a Pietroburgo per continuare l'insegnamento del canto e vi trascorse trentaquattro anni; riapprodò quindi a Torino per dedicarsi ancora all'attività didattica.
Ritiratasi successivamente a vita privata, morì il 4 giugno 1926 a Milano. Tra gli allievi si ricordano E. Burzio, E. Caruso ed il figlio Eugenio, avuto dal matrimonio con il baritono Leone Gilardoni, insieme col quale si esibì diverse volte.
Vincenzina, sorella della precedente, nacque a Como intorno al 1837. Studiò canto e violino, dedicandosi in seguito all'attività concertistica. Nel gennaio 1876 interpretò Maffio Orsini nella Lucrezia Borgia di G. Donizetti; l'esecuzione al Carlo Felice di Genova, fischiatissima, fu un "solenne capitombolo", ma l'opera venne ripresa in febbraio, per sei sere, questa volta con il consenso del pubblico. In tale sede prese parte, nel ruolo di Maddalena, al Rigoletto verdiano. Nel novembre. 1878 fu al Regio di Parma, dove sostituì all'ultimo atto de La favorita la sorella Carolina, indisposta. Vincenzina si ritirò a vita privata in seguito al matrimonio con il baritono spagnolo M. Carbonell Villar.
Non si conosce la data di morte di Vincenzina.
Virginia, sorella delle precedenti, nacque a Como nel 1837. Fu compagna di studi di Carolina, frequentando a Torino i corsi per violino di G. Gamba e F. Bianchi. Si trasferì successivamente a Parigi con la sorella per completare la preparazione musicale. Tornata in Italia formò con Carolina un duo d'archi che emulò per diversi anni quello più celebre delle sorelle Maria e Teresa Milanollo: nel febbraio del 1852 le Ferni si esibirono al Carlo Felice di Genova, interpretando brani violinistici. Dopo alcuni anni di concerti in Italia ed all'estero, nel 1864 Virginia sposò a Torino un membro della famiglia Teja, interrompendo così l'attività artistica.
Non si hanno ulteriori notizie della vita di Virginia.
Virginia, cugina di Carolina, Virginia e Vincenzina, nacque a Torino il 16 dic. 1849 da Antonio e Francesca Bianchi, in una famiglia di musicisti. Il padre, violinista, le insegnò i primi rudimenti dello strumento e già a sette anni Virginia si esibiva in pubblico anche come cantante. La sorella Teresa seguì gli stessi studi, mentre il fratello Angelo si dedicò al solo violino, formando un quartetto d'archi insieme con Virginia. Questa, rivelata una notevole voce di soprano, dedicò il suo interesse alla musica lirica, esordendo nel 1876 a Siviglia in Faust di Ch. Gounod; replicò la parte a Madrid nel novembre dello stesso anno. Le rappresentazioni spagnole proseguirono al Principal di Barcellona, dove nel 1879 Virginia interpretò Ilbarbiere di Siviglia rossiniano, Crispino e la comare dei fratelli L. e F. Ricci e La figlia del reggimento di G. Donizetti. Nel dicembre dell'anno successivo fu al Liceo di Barcellona, interprete del Mefistofele diA. Boito. Nel 1881, ancora al Liceo, cantò la Carmen di G. Bizet e Mignon di A. Thomas. Rientrata in patria, si presentò al Manzoni di Milano come protagonista di Mignon, replicandoinoltre le opere già presentate nella tournée spagnola. Nel 1882 fu alla Academy of Music di New York, al Grande di Brescia e all'Opera italiana di Pietroburgo: in quell'occasione, oltre ai lavori già noti, interpretò Fra' Diavolo di D. F. Auber.
L'anno successivo era di scena a Buenos Aires, poi nuovamente in Italia. Nel 1884 la troviamo al Comunale di Bologna, dove era in programma nuovamente il Mefistofele;il 2 ottobre fu la prima interprete dell'Isora di Provenza di L. Mancinelli: l'opera ebbe dodici rappresentazioni. Fino al 1885 si esibì al S. Carlo di Napoli, nuOvamente a Pietroburgo all'Opera italiana, al Nuovo di Padova, al Carignano di Torino, al Costanzi di Roma e nella stagione 1885-86 fu alla Scala di Milano, interprete della Carmen (26 dicembre), ma soprattutto, su intervento diretto dell'editore G S' Lucca, prima esecutrice di Edmea di A.Catalani (27 febbraio). Il lavoro venne replicato successivamente a Trento ed il 4 novembre dello stesso anno fu diretto da A. Toscanini al Carignano di Torino. Il compositore rimase molto impressionato dalla sua interpretazione e negli anni successivi cercò di averla protagonista delle proprie opere. Nel 1887 la cantante si esibì a Roma, Padova e Trieste. Il 27 febbraio dell'anno successivo venne organizzata una serata in suo onore al teatro Argentina di Roma: in quell'occasione interpretò Edmea. Nello stesso anno ritornò all'Opera italiana ed al Panaeev di Pietroburgo. Nel 1889 fu alla Pergola di Firenze, nelle vesti di Carmen e Mignon. Nel marzo replicò Mignon al Costanzi di Roma; in questo teatro subentrò a E. Nevada per il ruolo di Rosina ne Ilbarbiere di Siviglia (5 e 11 aprile). Il 31 dicembre A. Catalani la prescelse quale prima protagonista di Loreley, che fu rappresentata al teatro Carignano di Torino il 18 febbr. 1890. L'anno successivo la cantante partì per una tournée all'estero, che ebbe come meta principale Pietroburgo, dove nel marzo 1892 replicò Edmea all'Opera italiana. Rientrata in patria, continuò a calcare le scene fino alla stagione 1895-96; da tale data si ritirò per aprire una scuola di canto a Torino, frequentata tra gli altri allievi dal soprano M. Carena. Si ripresentò al pubblico nel 1913, interpretando La demoiselle élue e L'enfant prodigue diC. Debussy, al Liceo musicale di Torino.
In questa città morì il 4 febbr. 1934. Aveva sposato il violinista Carlo Germano, dal quale ebbe nel 1880 un figlio, anch'egli di nome Carlo. Fu socia dell'Accademia di S. Cecilia.
Felice interprete di oltre settanta opere, Virginia si mosse con abilità ed intelligenza nel vasto repertorio del teatro musicale, dotata come era di una eccellente tecnica e di una notevole estensione della voce. Per oltre vent'anni calcò con successo le scene d'Europa e delle due Americhe. Se agli albori della carriera la sua voce era maggiormente incline al repertorio lirico leggero, nel corso degli anni si accostò con disinvoltura a generi più impegnativi, Spaziò dall'operetta allo stile lirico italiano e francese e, nel periodo di transizione dal romanticismo al verismo, seppe inserirsi perfettamente nella corrente del nuovo gusto musicale. La sua impostazione vocale non lasciò eccessivo spazio a virtuosismi esasperati, né il suo aspetto scenico fu mai particolarmente esuberante. Fu molto stimata da A. Catalani, che attribui il successo della Edmea nel 1886 alla sua brillante esecuzione; del resto l'agilità interpretativa ed il passaggio disinvolto da un registro all'altro le permisero di inserire nel repertorio opere come La traviata, Aida, Rigoletto, Don Pasquale, Lohengrin, Don Giovanni, La Gioconda, oltre a quelle già citate.
Angelo nacque a Tirano (Sondrio) nel 1845. Fratello della precedente e di Teresa, fu avviato allo studio del violino come le sorelle, dapprima sotto la guida del padre e successivamente con G. Gamba, docente al Liceo musicale di Torino. In seguito si trasferì con Teresa a Parigi dove si perfezionò sullo strumento con J.-D. Alard, Ch. de Bériot e H. Vieuxtemps. Terminati gli studi, intraprese la carriera concertistica, esibendosi con la sorella in Italia ed all'estero. Nel 1875 divenne docente di violino al Liceo musicale di Torino, subentrando al posto di S. Tempia, ritiratosi già dal 1871. Continuò nel contempo l'attività concertistica: si esibi al teatro Regio e nel 1876 fondò un quartetto d'archi con Virginia (violino), L. Olivieri (viola) e C. Casella (violoncello). Con tale formazione partecipò ai Convegni musicali torinesi, divenuti poi la Società del quartetto, distinguendosi nella esecuzione del repertorio beethoveniano. Nel 1882 si trasferì al conservatofio di Pesaro, seguendo C. Pedrotti, che da Torino era passato alla direzione dell'istituto marchigiano. Dopo alcuni anni si stabili a Napoli: fra i suoi allievi ebbe U. Giordano, che studiò nel conservatorio partenopeo sino al 1890. In questa città fondò un nuovo quartetto con la partecipazione del suo allievo I. Pascarella (2º violino), S. Cajati (viola), S. Giarda (violoncello); con questa formazione si unì al pianoforte G. Martucci, collega di Angelo al conservatorio campano. Il violinista si esibì diverse volte al S. Carlo come primo violino.
Morì a Napoli il 3 genn. 1916.
Figlio di Virginia fu Carlo Germano, nato ad Alessandria nel 1880. Venne avviato allo studio del violino dal padre, che aveva insegnato per il solo anno 1872 al Liceo musicale di Torino. Terminati gli studi, Carlo fu docente per sette anni alla Scuola di musica di Verona. Si trasferì quindi in Francia dove divenne primo violino all'Opéra-Comique di Parigi ed in seguito violinista concertino all'Opéra di Nizza. Dedicatosi successivamente all'insegnamento, morì in giovane età a Valmadonna di Alessandria il 16 sett. 1915.
Teresa, sorella di Virginia e di Angelo, è conosciuta come Teresina. Apprese le prime nozioni dal padre e successivamente continuò a studiare a Parigi, dove con il fratello seguì le lezioni di J.-D. Alard, Ch. de Bériot e H. Vieuxtemps. Si produsse come violinista e cantante nei ruoli di mezzosoprano e contralto, effettuando diversi concerti con Virginia ed Angelo.
Fonti e Bibl.: A. Della Corte, La morte di Virginia F., in Gazzetta del popolo, Torino 5 febbr. 1934, p. 6; P. E. Ferrari, Spettacoli drammatico-musicali e coreografici in Parma dall'anno 1628 all'anno 1883, Parma 1884, pp. 152, 294 (per Carolina e Vincenzina); C. Gatti, Catalani, Milano 1953, pp.122, 126 s., 129, 133 s., 138, 145 ss., 156, 161, 168 s., 173, 177 ss., 184 s., 196, 206 (per Virginia); Id., Il teatro alla Scala nellastoria e nell'arte, Milano 1964, pp. 55 s., 59 (per Carolina); 62 (per Virginia); Due secoli di vita musicale. Storia del teatro Comunale di Bologna, a cura di L. Trezzini, Bologna 1966, I, p. 14; II, p. 92 (per Carolina); I, p. 22; II, p. 112 (per Virginia); A. Basso, Il conservatorio di musica "Giuseppe Verdi" di Torino, Torino 1971, pp. 81 s., 85 (per Angelo); Id., Storia del teatro Regio di Torino, II, Il Teatro della città dal 1788 al 1936, ibid. 1976, p. 438 (famiglia F.), p. 439 (per Virginia), p. 467 (per Angelo e Virginia); V. Terenzio, La musica italiananell'Ottocento, Milano 1976, I, p. 373 (per Virginia); II, p. 420 (per Angelo); Storia dell'opera, Torino 1977, I, 2, p. 477 (per Virginia); III, I, p. 382 (per Carolina e Virginia); M. Rinaldi, Due secoli di musica al teatro Argentina, II, Firenze 1978, p. 1158 (per Virginia); V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera, Roma 1978, pp. 15, 17 s. (per Virginia); A. Brocca, Il teatroCarlo Felice di Genova, Sala Bolognese 1981, p. 62 (per Carolina e Virginia), p. 93 (per Carolina), p. 98 (per Vincenzina); C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 532 (per Virginia, Carolina e Virginia); Suppl., p. 296 (per Angelo, Virginia e Virginia); A. Della Corte-G. M. Gatti, Dizionario di musica, Torino 1959, p. 219 (per Carolina e Virginia); Enc. dello spettacolo, V, coll. 169 s. (per Virginia, Carolina e Vincenzina); Enc. della musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 452; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, pp. 734 s.