ACUÑA, Ferrante de
Nato nel 1453 dalla famiglia castigliana dei conti di Buendia, all'età di trentacinque anni venne nominato, da Ferdinando il Cattolico, viceré di Sicilia (1488). Appena giunto nell'isola, dimostrò ottime qualità di amministratore, sì che, dopo tanto tempo di malgoverno, si guadagnò la simpatia dei suoi sudditi. Si rese infatti conto delle esigenze dei Siciliani e della funzione di mediatore che avrebbe potuto esercitare tra i sudditi ed il sovrano. La sua attività vicereale si iniziò col processo al suo predecessore nel viceregno, Gaspare Spes, odiatissimo da tutti per la pessima amministrazione. Ma il suo nome rimane legato alla cacciata degli Ebrei dalla Sicilia. In questa delicata questione, politica ed umana insieme, il viceré dimostrò subito il suo spirito d'iniziativa, non accettando supinamente le disposizioni della corte castigliana. Questo spiega come mai la disposizione generale per il bando degli Ebrei, emanata da Ferdinando il 31 marzo 1492, abbia avuto in Sicilia una più tarda applicazione. L'A. procedé per gradi, in modo da evitare disordini nel Regno e dar tempo a coloro che dovevano esulare di prepararsi a partire. Cominciò col porre sotto la sua protezione tutti gli Ebrei del Regno, proibendo che si procedesse in via giudiziaria contro di essi; soltanto il 18 giugno ordinava loro di lasciare la Sicilia entro tre mesi. Ma, alla scadenza del termine, gli Ebrei ottennero nuove dilazioni sino al gennaio del 1493. E fu proprio questa accondiscendenza verso i perseguitati che procurò i rimproveri di Ferdinando al viceré, che non volle assistere alla partenza dei banditi dal Regno. Tuttavia gli fu rinnovato il triennio di carica.
Morì a Catania il 2 dic. 1494.
Fonti e Bibl.: B. e G. Lagumina, Codice diplomatico dei Giudei di Sicilia, II, Palermo 1890, pp. 430-570; G. E. Di Blasi, Storia cronologica dei viceré, luogotenenti e presidenti del regno di Sicilia, Palermo 1842, pp. 123-129; Id., Storia del regno di Sicilia, II, Palermo 1863, pp. 672-677; A. Narbone, Istoria della letteratura siciliana, IV, 10, parte seconda, Palermo 1859, pp. 26-27, 81-82; I. La Lumia, Gli Ebrei in Sicilia, in Storie siciliane, II, Palermo 1882, pp. 512-547; I. Scaturro, Storia della città di Sciacca, I, Napoli 1925, pp. 699-704; L. Trasselli, Sull'espulsione degli ebrei dalla Sicilia, in Università di Palermo. Annali della Facoltà di economia e commercio, VIII (1954), pp. 129-151.