FERRARA (XV, p. 41; App. I, p. 584)
Nel corso delle operazioni anglo-americane in Italia, la città che era stata presidiata dai Tedeschi due giorni dopo l'armistizio dell'8 settembre, fu occupata dagli Alleati il 24 aprile 1945. I numerosi bombardamenti aerei subiti e le stesse vicende della guerra produssero gravi danni. Le più notevoli distruzioni ad opera di incursioni aeree si sono avute nella zona ferroviaria (edifici e parchi) e nei due quartieri di nuova costruzione: cioè nella città giardino, attraversata dal viale Vittorio Veneto, e in quello di Arianuova, tra il corso Porta Po e il corso Ercole. Lungo questo ultimo, i bombardamenti del gennaio 1944 hanno danneggiato in modo notevole il palazzo dei Diamanti e quello Sacrati e mandato in rovina la chiesa cinquecentesca di S. Benedetto.
È stata questa la rovina più impressionante, ma sono state colpite anche parecchie altre costruzioni civili ed ecclesiastiche: tra le chiese quelle di S. Apollinare, di S. Cristoforo alla Certosa, del Gesù, dove è stata danneggiata la Pietà di G. Mazzoni, di S. Giorgio, di S. Maria in Vado, di S. Paolo, di S. Romana e di S. Stefano. Anche a Ferrara si è lavorato alacremente per porre, fin dov'era possibile, riparo al male non solo nelle chiese ma anche negli edifici civili: così nel Castello, al palazzo schifanoia, al palazzo dei Diamanti, al palazzo Sacrati Prosperi, ecc.
Complessivamente sono stati colpiti circa 2/5 degli edifici di abitazione. Devastati pure i due zuccherifici ed il grande molino della società Alta Italia, tutti posti lungo il canal Burana e presso lo scalo ferroviario. La popolazione del comune, calcolata al 31 dicembre 1947, ammontava a 134.724 abitanti.