FERRINI, Giovan Battista, detto anche Giovan Battista Della Spinetta
Nato a Roma, probabilmente intorno al 1600, da Fabrizio (o Antonio, secondo altre fonti), fiorentino, svolse la sua attività di organista presso alcune importanti cappelle musicali romane. Dal settembre 1619 al settembre 1623 fu organista in S. Luigi dei Francesi; in seguito passò a S. Maria in Vallicella (chiesa Nuova), chiesa della Congregazione dei filippini, dove era sicuramente attivo nel 1628. Nel maggio 1653 i padri della chiesa Nuova lo collocarono a riposo, assegnandogli una pensione di 2 scudi mensili "come a persona bisognosa e benemerita nel servitio della congregazione" (Morelli, Iltempo armonico, p. 95). Collaborò occasionalmente con altre chiese romane, come S. Pietro in Vaticano (1628), S. Maria Maggiore (1661) e l'oratorio del Ss. Crocifisso di S. Marcello.
Morì a Roma il 14 nov. 1674.
La notorietà goduta dal F. ai suoi tempi è testimoniata sia dalle menzioni che di lui fanno alcuni scritti teorici del tempo, sia dalle numerose sue composizioni per tastiera presenti nelle intavolature cembalo-organistiche romane del sec. XVII. Il compositore R. Micheli lo definì "musico peritissimo"; G. O. Pitoni nella sua Guida armonica citò diversi passaggi tratti da composizioni strumentali del F. oggi perdute: una sonata, La gagliarda prima a 5, un Ricercare 2ª a 4 e una Canzona a 5; secondo l'opinione di Silbiger (The Roman Frescobaldi tradition, p. 60), le indicazioni di "prima" e "2a" potrebbero indicare la provenienza di queste due composizioni da opere a stampa a noi non pervenute. La fonte principale della sua produzione per tastiera è costituita dall'intavolatura Vat. mus. 569 della Bibl. apost. Vaticana (edito ora in Romersk orgel-og klavermusik fra det 17. århundert. Manuskriptet Vat. Mus. 569 ..., a cura di B. Yonnsonn, Egtved 1981, e in ediz. facsimile, da A. Silbiger, in Vatican Bibl. Apost., ms. Vat. Mus. 569 [mutii mss.], New York-London 1978).
Questo codice - precedentemente appartenuto a R. Casimiri, che lo aveva acquistato nel 1927 - venne compilato negli anni 1661-1663 ad uso di un certo Virginio Muzi, che nella prima carta si professa allievo di F. Fontana (allora organista di S. Pietro in Vaticano) e di Bonaventura Mini, che sappiamo essere stato nipote ed erede del F. Il manoscritto presenta una decina di composizioni attendibilmente ascritte al F., che ci permettono da un lato di confermare altre attribuzioni, dall'altro di individuare brani dello stesso compositore fra i molti adespoti di altre intavolature del tempo (Roma, Bibl. Vallicelliana, Z. 121;Bibl. ap. Vaticana, Chigi Q.IV.26; Ancona, Bibl. Benincasa, Mus. 41; Modena, Bibl. Estense, Campori 491; Oxford, Christ Church Library, ms. 1113). La sua produzione per tastiera, stilisticamente lontana dalle più ardue sperimentazioni di un Frescobaldi o di un Michelangelo Rossi, è incentrata sui diversi generi allora più in voga: toccate (in un caso anche un binomio toccata-canzone), correnti e partite (sopra l'Aria di Fiorenza, il Ballo di Mantova, l'Aria di balletto e la Spagnoletta). In un manoscritto inglese (Londra, British Library, Add. Mss. 31422), probabilmente compilato da F. North (1637-85), si trova una Sonata 2ª per violino, liuto, spinetta e organo, attribuita al Ferrini.
Nella Biblioteca Corsiniana e dell'Accademia dei Lincei di Roma (Mus. S. 10) si conserva una sua Regola per accordare il cembalo (è stata riprodotta in Barbieri, p. 246*).
Bibl.: R. Casimiri, G. Frescobaldi autore di opere vocali sconosciute ad otto voci, in Note d'archivio per la storia music., X (1933), pp. 12, 15, 28; Id., "Disciplina musicae" e "mastri di cappella" dopo il concilio di Trento ... (secc. XV-XVII), ibid., XV(1938), p. 63; A. Liess, Materialien zur römischen Musikgeschichte des Seicento, in Acta musicol.,XXIX (1957), p. 137; B. Johnsonn, Romersk tasteninstrumetmusik i det 17. århundert. Studier i Vatikans-bibliotekes samliger (Musica strumentale a tastiera a Roma - sec. XVII - Bibl. Vaticana), in Dansk Årbog for musikforskning, X(1979), pp. 5 ss.; A. Silbiger, Italian manuscript sources of the 17th century keyboard music, Ann Arbor, Mi., 1980, passim; Id., The Roman Frescobaldi tradition, c. 1640-1670, in Journal of the American musicol. Society, XXXIII (1980), pp. 42-87 passim; L. F. Tagliavini, rec. a Romersk orgel-og klavermusik cit., in L'Organo, XIX(1981), pp. 179-206; S. Durante, La "Guida armonica" di G. O. Pitoni, in Nuovissimi studi corelliani, a cura di S. Durante-P. Petrobelli, Firenze 1982, p. 301; J. Burke, Musicians of S. Maria Maggiore, Rome, 1600-1700. A social and economic study, Venezia 1984, p. 115; J. Lionnet, La musique à Saint-Louis des Français de Rome au XVIII siècle, Venezia 1985-1986, I, pp. 34-88 passim; II,p. 52; A. Cavicchi, Appunti sulle relazioni tra Frescobaldi e l'ambiente marchigiano: l'intavolatura di Ancona, in G. Frescobaldi nel IV centenario della nascita, a cura di S. Durante -D. Fabris, Firenze 1986, pp. 97-105 e passim; G. Dixon, Romano Micheli and Naples: the documentation of a sixty-year relationship, in La musica a Napoli durante il Seicento, a cura di D. A. D'Alessandro - A. Ziino, Roma 1987, p. 556; P. Barbieri, Acustica, accordatura e temperamento nell'illuminismo veneto, Roma 1987, pp. 154, 246*; A. Morelli, Il tempio armonico. Musica nell'oratorio dei filippini in Roma (1575-1705), Laaber 1991; Id., G. B. F. "della spinetta" e l'intavolatura cembalo-organistica Vat. Mus. 569, in Musicologica humana, a cura di S. Gmeinwieser - D. Hiley - J. Riedlbauer (in corso di stampa).