ferro
Adoperato quasi sempre in senso proprio, il vocabolo ricorre alcune volte, in sede di paragone, nel Convivio, là dove D. difende il volgare dalle accuse di coloro che, per mascherare la propria imperizia, danno colpa a la materia de l'arte... sì come lo mal fabbro biasima lo ferro appresentato a lui... credendo dare la colpa del mal coltello... al ferro... E chi vuole vedere come questo ferro [cioè il volgare] è da biasimare, guardi che opere ne fanno li buoni artefici (I XI 11 e 13); poco più oltre, D. ricorre ancora al paragone di colui che biasimasse lo ferro d'una spada, non per biasimo dare al ferro, ma a tutta l'opera (§ 17); e ancora: Questo mio volgare fu congiugnitore de li miei generanti... come 'l fuoco è disponitore del ferro al fabbro che fa lo coltello (I XIII 4): il f. è dunque visto sempre come la materia di cui il fabbro si serve per i suoi lavori, così come il volgare è la materia di cui si servono i dicitori (I XI 12).
Anche in alcuni passi della Commedia il termine ricorre in sede di paragone; e all'immagine del f. si accompagna sempre, esplicita o no, quella del fuoco: il sole è visto sfavillar dintorno, / com' ferro che bogliente esce del foco (Pd I 60); non altrimenti ferro disfavilla / che bolle, come i cerchi sfavillaro (XXVIII 89); li avelli [degli eretici]... eran sì del tutto accesi, / che ferro più non chiede verun'arte (If IX 120); le mura mi parean che ferro fosse (VIII 78: anche qui si tratta di f. arroventato, alludendosi alle mura della città di Dite).
Indica inoltre la materia di cui è fatta la parte inferiore della statua del Veglio ( ferro eletto, " puro ": If XIV 109), o il filo che fóra / e cusce le palpebre degl'invidiosi (Pg XIII 70; cfr. anche Fiore XXVIII 14 porte... / di ferro).
Figurato, ricorre in un'altra immagine tratta dall'arte del fabbro: le opere seguite alla Rivelazione sono quelle a che natura / non scalda ferro mai né batte incude (Pd XXIV 102), per le quali, cioè, " la natura non ha forze né mezzi sufficienti " (Scartazzini-Vandelli).
Vale poi la " punta ferrata " della freccia, in un'espressione figurata: Pg XXV 18 Scocca / l'arco del dir, che 'nfino al ferro hai tratto, " cioè, tirato hai tanto l'arco, che non si può tirare più; imperò che l'arco è iuncto al ferro de la saetta, che quando è quine, non si può tirare più " (Buti).