FERRY-BOAT (pron. ferri-bot; ingl., da to ferry "trasportare da riva a riva" e boat "battello da traghetto")
Nave munita di rotaie che può ricevere uno o più carri ferroviarî e superare con essi un breve braccio di mare. Ha molte applicazioni in Europa nel Mare del Nord e in America sui Grandi Laghi. In Italia ferry-boats sono adoperati per collegare le ferrovie continentali con quelle della Sicilia attraverso lo Stretto di Messina. Esistono due approdi in continente (Villa S. Giovanni e Reggio Calabria) e uno in Sicilia (Messina Marittima) con le distanze rispettive di km. 15 e km. 8. Notevole il ferry-boat fra il Belgio (Zee-Brugge) e l'Inghilterra (Harwich), porti posti su vie interne e perciò a marea ridotta e ben difesi dai venti. La loro distanza è di km. 132.
Occorrono speciali impianti a terra per il passaggio dei carri dalla ferrovia al battello o viceversa. Questi impianti di attracco si compongono di due elementi: la culla o invaso e il ponte mobile. La culla è una specie di bacino difeso da due gettate laterali nel quale penetra la nave quando deve prendere o lasciare vagoni. Il ponte mobile è situato fra i bracci del bacino e consta di una grossa travata di acciaio incardinata dall'estremo di terra mentre l'altro estremo è libero di alzarsi o abbassarsi secondo il livello della marea. I cardini permettono al ponte una torsione di alcuni gradi perché possa adattarsi ai movimenti di rullio della nave nella sua culla. L'estremo libero del ponte è sospeso a due torri di acciaio che portano delle carrucole sulle quali si avvolgono le funi di acciaio, destinate al sollevamento. L'operazione si compie o con appositi motori a terra o con un verricello di bordo. Le caratteristiche dei piroscafi che fanno servizio sulla Manica sono le seguenti: lunghezza m. 115, larghezza m. 19, immersione a pieno carico m. 3, dislocamento tonn. 3654, portata tonn. 850, velocità nodi 13, potenza 3200 HP. Sul ponte delle rotaie parte da poppa un doppio binario che serve al collegamento con i binarî dei ponti mobili, e dopo qualche metro si biforca in due raddoppî, dello sviluppo complessivo di m. 350 (fig. 1). Si possono così imbarcare 54 vagoni, ciascuno della portata di 12 tonnellate.
Meritano menzione anche le due motoelettronavi per il servizio dello Stretto di Messina, Scilla e Cariddi (v. figg. 2 e 3) costruite nel 1931, che sono le più veloci del genere e hanno carattere misto, perché servono al contemporaneo trasporto di treni, automobili e passeggeri. Hanno le seguenti dimensioni: lunghezza m. 110, larghezza m. 17,70, immersione a pieno carico m. 3,80, dislocamento tonnellate 4034, stazza lorda tonn. 2800; velocità 17 nodi, doppia elica, timone a entrambe le estremità, motore Diesel elettrico della potenza di 5000 HP. Sul ponte di coperta sono installati i binarî in numero di tre per la lunghezza complessiva di m. 268; sotto coperta si trovano i saloni per i passeggeri di classe. Vi è un ponte di passeggiata, un ponte per le imbarcazioni e gli altri accessorî delle navi comuni. L'energia elettrica occorrente ai motori di propulsione della nave e per i servizî di bordo è prodotta da una stazione centrale provvista di tre gruppi costituiti da motore Diesel ad alta velocità (320 ÷ 380 giri) e dinamo direttamente accoppiata. La dinamo è regolata col sistema Ward Léonard. I motori funzionano così a tensione variabile che giunge sino ai 1000 volt. Si possono trasportare oltre ai veicoli ferroviarî e agli autoveicoli circa 1000 passeggeri delle tre classi.