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FERTILIZZANTI

di Valentino MORANI - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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FERTILIZZANTI (XI, p. 69; App. I, p. 455; II, 1, p. 929)

Valentino MORANI

Classificazione. - Una classificazione in varie classi e tipi dei f. può oggi essere fatta in base alle azioni specifiche che essi sono in grado di svolgere riguardanti la vita, e in particolare la nutrizione, delle colture: ciò che può avvenire per diverse vie:

a) direttamente: alcuni fertilizzanti aumentano la concentrazione di uno o più ioni nutritivi nella soluzione del suolo, o sulla superficie degli aggregati terrosi soggetti all'esplorazione radicale, ed accrescono con ciò l'assorbimento degli ioni stessi da parte delle radici, per fenomeno osmotico o per scambio ionico di contatto. Si comportano in tal modo i concimi minerali solubili, non soggetti ad insolubilizzazione da parte dei colloidi del suolo (es. nitrati) e le aliquote degli altri, pure solubili, che restano disponibili allo stato ionico dopo che si sono svolte le azioni di fissazione (concimi potassici e ammonici), di combinazione coi sesquiossidi (concimi fosfatici) e di immobilizzazione da parte della microflora.

Il progetto di regolamentazione per il commercio intra-europeo dei concimi (OECE, 21 maggio 1959) distingue soltanto concimi semplici, contenenti cioè uno solo degli elementi fertilizzanti fondamentali (azoto, fosforo e potassio) e concimi composti, che possiedono due o tre di tali elementi. Si usa spesso inoltre la distinzione dei concimi composti mescolati dai complessi, questi ultimi costituiti da più elementi fertilizzanti combinati fra loro chimicamente ed aventi composizione chimica omogenea. Oltre a ciò si prevedono, accanto ai concimi organici di cui appresso, i concimi organico-minerali, i concimi ausiliari, cioè contenenti prevalentemente altri principî utili alle piante, i concimi integrati, ai quali cioè si trovano addizionati sostanze capaci di favorire l'accrescimento o di combattere malattie delle piante o le erbe infestanti.

b) previa loro trasformazione in forme direttamente accessibili: i concimi organici e quelli fosfatici insolubili svolgono nel suolo azione fertilizzante più o meno pronta o protratta nel tempo, a seconda non solo della natura e della facilità d'attacco da parte della microflora, ma anche di alcuni caratteri fisico-chimici del suolo (specie la reazione).

c) per via epigea: alcuni composti privi di azione caustica sui tessuti vegetali, e soprattutto in forma di sali complessi, sono in grado di nutrire i vegetali venendo assorbiti direttamente dalle superfici fogliari, con effetti pressoché immediati e con somministrazioni in dosi molto ridotte rispetto a quelle da fornire al terreno. Varî sono i prodotti del commercio dotati di queste proprietà: l'urea ed altre materie organiche azotate, i sali dell'acido etilen-diammino-tetraacetico e di altri acidi analoghi (v. chelazione).

d) per azione diretta sulla reazione anomala del terreno: agiscono in tal modo i correttivi, così le marne e i calcari polverulenti in genere, le "torte" di defecazione degli zuccherifici (v.) e la calce sfiorita per la correzione delle zone acide. Il solfato ferroso, i prodotti del tipo "Flotal", lo zolfo in polvere si usano per ridurre l'alcalinità di terre alcaline per lo più aventi elevata saturazione di ioni sodio: in questi casi la correzione si propone di scambiare il sodio con il calcio, onde evitare il ritorno dell'alcalinità.

e) modificano la tessitura e la struttura di terreni fisicamente difettosi gli ammendanti, come i materiali argillosi per le sabbie incoerenti, le torbe ed altri materiali organici per le stesse sabbie come anche per le argille tenaci, il gesso per la già accennata reazione di scambio sodio-calcio nei terreni dispersoidali, aventi perciò struttura instabile e soggetti a facile costipazione.

f) migliorano la struttura del suolo i condizionatori, agendo da leganti fra le particelle del suolo e conferendo agli aggregati strutturali la stabilità e la conseguente durevolezza della lacunarità: l'effetto di questi prodotti è apprezzabile, tuttavia, soltanto dove le anomalie strutturali non dipendano da impropria saturazione basica. Fra i condizionatori di produzione industriale, introdotti in epoca relativamente recente e tuttora poco diffusi, sono i composti poliacrilici del tipo "Krylium" ed altri di varia costituzione. I prodotti del tipo "Flotal" svolgono, accanto all'azione correttiva, anche quella condizionatrice, perché contengono ioni ferrici ad effetto coagulante sui materiali argillosi dispersoidali.

Condizioni per l'impiego. - L'efficacia dei f. è anzitutto legata all'insieme delle condizioni che regolano la produzione dei vegetali. Fra di esse sono in primo luogo: la circolazione dell'aria e dell'acqua nel suolo, promossa colle lavorazioni e col drenaggio; la quantità di acqua disponibile, dipendente dalla capacità idrica del terreno, dal regime pluviometrico e in via subordinata dalle possibilità irrigue; diversi fattori di carattere ambientale o parassitario od insiti nello stesso terreno (es. salinità), i quali possono limitare o compromettere totalmente il rendimento delle coltivazioni. La convenienza dell'impiego dei f. d'altra parte è determinata dal livello originario della fertilità, oltrechè dal tipo di coltura, dalle produzioni raggiungibili ed ancora dai prezzi di mercato. Gli aumenti dei rendimenti colturali seguono la legge dei profitti decrescenti: con l'aumento graduale delle dosi dei fertilizzanti le rese inizialmente crescono in modo sensibile, quindi in misura via via minore.

Come norma conviene attenersi a dosi intermedie fra quella che corrisponde al massimo profitto (più alta differenza fra spese e ricavato) e quella che fornisce un aumento di valore pari alla spesa. Ciò non soltanto nell'intento di trarre vantaggio da eventi stagionali favorevoli, ma anche per promuovere, con somministrazioni maggiori del fabbisogno, effetti indiretti sulla fertilità del suolo a beneficio delle coltivazioni successive. La norma ora detta tuttavia non è da applicare nel caso di certi fertilizzanti (es. correttivi della reazione).

Fabbisogno di fertilizzanti. - Il fabbisogno di concimazioni, considerato sotto il profilo strettamente tecnico, riferito cioè alle quantità di f. che possono condurre alle rese colturali più elevate e convenienti, si può determinare con prove sperimentali in campo od in vaso. Con maggiore speditezza si ottengono referti di buona attendibilità su questi fabbisogni mediante l'analisi chimica o biochimica del suolo, cercando di accertare il livello delle disponibilità nutritive assimilabili del terreno e confrontandolo con le dotazioni richieste per conseguire i migliori risultati colturali, stabilite in base a prove biologiche ed all'esperienza, per l'ambiente, il tipo di terreno e di coltura in cui si opera (G. Tommasi).

Il fabbisogno di concimi può riconoscersi dall'esame dello stato nutritizio delle colture in atto, particolarmente per le specie arboree, mediante l'analisi delle foglie, opportunamente scelte sulla pianta ed in stagione adatta ("diagnostica fogliare"). Le foglie stesse possono palesare, attraverso visibili sintomi, stati di carenza nutritiva per uno o più elementi.

I fabbisogni relativi ai difetti o alle anomalie di ordine fisico (tessitura, struttura e sua stabilità) o fisico-chimico (reazione impropria) si determinano in laboratorio con varî metodi (la tessitura e quindi la necessità di ammendanti si misura con l'analisi fisico-meccanica; lo stato strutturale e la conseguente lacunarità del terreno si misurano più spesso attraverso il peso specifico apparente, o con misure dirette della permeabilità; la stabilità della struttura attraverso il disfacimento degli aggregati immersi in acqua, ecc.).

Caratteristiche dei varî concimi. - a) Per quanto riguarda le forme dei concimi chimici solubili, si è estesa largamente quella granulare, a discapito della forma polverulenta. Mentre quest'ultima si presta specialmente per le concimazioni preparatorie o di arricchimento, da farsi prima della lavorazione del terreno, il concime granulare è indicato soprattutto per la somministrazione con le seminatrici, commisto al seme, come per ogni altra distribuzione localizzata, della quale fruiscono praticamente tutte le colture seminatorie, con particolare riguardo alle sarchiate.

I concimi granulari, sciogliendosi nella soluzione del suolo, creano per ogni granulo una sfera di elevata concentrazione nutritiva, che, se è disposta in prossimità del punto di semina, accresce l'assorbimento da parte dell'apparato radicale, fin dai primi stadî di sviluppo: allora le giovani radici, pur essendo poco sviluppate, si trovano in grado di superalimentare le piantine accelerandone lo sviluppo, facendole dunque sfuggire alle avversità ambientali e predisponendole ad una buona produttività. Su tale concetto si fonda la cosiddetta "concimazione di partenza", la quale va fatta su terreno già ben rifornito di elementi nutritivi.

b) L'orientamento della domanda e dell'industria dei concimi si rivolge oggi in modo crescente verso i concimi composti, binarî e ternarî, preparati nella forma granulare, i quali rispondono meglio dei semplici a certi requisiti agronomici; così per le distribuzioni localizzate antesemina sopra accennate la presenza contemporanea di più elementi nutritivi, in certi casi anche micronutritivi, favorisce l'assorbimento radicale in virtù di alcune interazioni, come quella azoto-fosforo: la presenza di sali azotati, infatti, col promuovere un più rapido sviluppo radicale, accelera l'assimilazione del fosforo, per effetto sia dell'aumentata superficie radicale assorbente, sia di un'accentuata capacità di scambio ionico delle radici.

Inoltre coi concimi complessi si realizzano altri vantaggi d'indole economica nella pratica agraria, e ciò specialmente per quelli ad alto titolo, cioè con oltre 40% di N-P2O5-K2O complessivi, così per le minori spese d'imballaggio, di trasporto, di spargimento e per effettuare concimazioni più complete, equilibrate e rispondenti ai varî tipi di coltura.

c) Il titolo dei concimi composti e complessi è indicato con tre cifre riferentisi alle percentuali rispettivamente di azoto, di anidride fosforica (solubile in acqua e citrato ammonico) e di ossido di potassio; quest'ultimo e l'azoto debbono trovarsi in forme solubili nell'acqua. Ad es. due concimi contrassegnati 15-20-0 e 15-20-10 conterranno non meno del 15% di azoto e del 20% di anidride fosforica; il secondo, inoltre, conterrà 10% di ossido potassico, coi requisiti di solubilità ora accennati.

Bibl.: F. A. O., Efficient use of fertilizers, Washington 1949; A. Menozzi, U. Pratolongo, Il terreno e i fertilizzanti, II, Milano 1952; L. M. Thompson, Soils and soil fertility, New York 1957; A. Jacob, H. von Uexküll, Fertilizer use, Hannover 1958; V. Morani, Lezioni al corso di aggiornamento sulla fertilizzazione in agricoltura della Fed. Ital. Dottori Sc. Agr., Roma 1958; O. T. Rotini, I concimi e le concimazioni, Roma 1959.

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