Fertnández de Villegas, Pedro
Arcidiacono della cattedrale di Burgos (Burgos 1453 - ivi 1536), dove è stato seppellito; autore de La traducción del D. de lengua toscana en verso castellano (limitata al solo Inferno), unica versione della Commedia stampata in Spagna prima della seconda metà dell'Ottocento. Al ritorno da un viaggio attraverso l'Italia, incominciò, su richiesta di Juana de Aragòn, figlia naturale di Ferdinando il Cattolico, la sua traduzione, pubblicata a Burgos da Fadrique Alemán de Basilea nel 1515, con un lungo commento in gran parte derivato da C. Landino. L'opera fu poi ristampata a Madrid (1862) senza il commento, ma con l'aggiunta del testo italiano. Il manoscritto originale si trova alla biblioteca della Hispanic Society of America di New York.
Fedele alle forme del preumanesimo spagnolo del sec. XV, il metro adoperato è la così chiamata " copla de arte mayor ", stanze cioè di otto versi dodecasillabi rimati abba:acca, le sole adatte in quel momento, sulla scia di Juan de Mena, agli argomenti elevati. Purtroppo, l'immediata incorporazione dei nuovi metri italiani nella poesia spagnola fece diventare arcaica in poco tempo l'opera dell'arcidiacono, che fu presto dimenticata. L'ibridismo linguistico, ancora quattrocentesco, e l'inserimento del traduttore nello spiegare o giustificare moralmente determinati concetti, sono le note più caratteristiche della versione.
Bibl. - A. Beltrani, Don P.F. de V. e la sua traduzione della prima cantica della D.C., in " Giorn. d. " XXIII (1915) 253-283; J. Arce, La lengua de D. en la D.C. y en sus traductores españoles, in " Revista Universidad de Madrid " XIV (1965) 9-48.