fescion
s. m. e agg. inv. (iron.) Adattamento fonografematico dell’ingl. fashion.
• Come regola, in questa rubrica tento di alternare posti moderni e antichi, fescion e veraci, chic e cheap. Frequentare tavole diverse aiuta a mantenere se non la linea, l’equilibrio: non t’infighettisci né ti imbruttisci troppo. Quindi: sono abituato agli sbalzi, sono temprato. (Luca Iaccarino, Repubblica, 16 maggio 2015, p. 17, Tempo libero) • Noi siamo qui che ci domandiamo ‒ non troppo spesso ‒ dove sia finita la passione dei cinque stelle per lo streaming, e intanto ci fanno sapere che vanno a parlar sui tetti del Campidoglio per non essere intercettati. Dalle microspie. Noi, fermi al fescion parapolitico; loro, al galoppo nei territori aspri e avventurosi di Sam Spade. (Toni Jop, Unità, 7 gennaio 2017, p. 10, Dialoghi).
- Già attestato nella Stampa del 19 febbraio 1999, TorinoSette, p. 31 (Giuseppe Culicchia).