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MONTRÉAL, FESTIVAL DI

di Ettore Zocaro - Enciclopedia del Cinema (2004)
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Montréal, Festival di

Ettore Zocaro

Festival cinematografico competitivo, tra i più ammirati per la sua efficienza organizzativa, a partire dalla prima edizione del 1977, si svolge fra l'ultima decade di agosto e i primi di settembre ed è gestito da un pool di privati con finanziamenti forniti dagli organismi governativi del Québec. Conosciuto internazionalmente come Festival des films du monde è l'unico competitivo dell'America Settentrionale, cui sono ammessi una media di 30 film ogni anno, in concorso per il conseguimento del Grand prix des Amériques, principale riconoscimento. Gli altri premi sono il Grand prix special de la jury, il Prix de la mise en scène, i vari Prix d'interpretation, il Prix du meilleur scénario. Diverse le sezioni, da quella imponente fuori concorso che riunisce i migliori film provenienti da altri festival (una media di oltre 40 ogni anno), a quelle più specifiche: Cinémas de l'Amérique latine, Cinéma d'ajourd'hui, Reflets de notre temps, Cinéma de demain: nouvelles tendences, Panorama Canada, Films de la télévision. La manifestazione canadese non si è mai curata della concorrenza dei principali festival europei, in quanto si è sempre rivolta essenzialmente al pubblico e alla critica dell'area nordamericana. Serge Losique, professore universitario di origine iugoslava, ideatore e presidente storico del F. di M. in collaborazione con il condirettore Danièle Couchard, ha caratterizzato e messo in luce negli anni la validità di una formula basata su un rigoroso criterio selettivo che per la sua qualità interessa su vasta scala il mondo cinematografico. Ogni anno al F. di M. affluiscono le migliori produzioni dei cinque continenti, anche provenienti da altri festival, in modo da fornire un panorama completo della migliore produzione della stagione. La vitalità del Festival è testimoniata anche dalla media dei film presentati ogni anno (intorno ai 400) e dei Paesi rappresentati (oltre sessanta). Privilegiato di solito è il cinema francofono, largamente presente nelle sezioni informative, al fine di accontentare il pubblico del Québec (culturalmente molto legato al mondo francese), anche se tale interesse non risulta prevaricante nella sezione competitiva.

Grazie all'alta qualità dell'attrezzatura tecnica e all'efficienza organizzativa, il F. di M. vanta un enorme afflusso di spettatori non solo dal Québec, ma anche dagli Stati Uniti; questi ultimi in particolare hanno così l'occasione per apprezzare film che altrimenti non avrebbero la possibilità di vedere perché penalizzati dal mercato e dal sistema dell'esercizio statunitense, blindato dalla produzione hollywoodiana. La grande affluenza costituisce il fiore all'occhiello degli organizzatori i quali, confortati dal forte interesse dei media, corredano la manifestazione con il Marché international du cinéma et vidéo che si svolge parallelamente alla presenza di oltre 4500 operatori commerciali.Tra i film vincitori più significativi delle edizioni del F. di M. vi sono spesso opere di nuovi autori europei. Da ricordare nel 1986 37°2 le matin (Betty Blue) che ha confermato il talento del suo autore Jean-Jacques Beineix, rappresentante di un cinema 'postmoderno' ricco di suggestioni visive, e nel 1993 Trahir di Radu Mihaileanu. Ma il Festival non ha tralasciato di consacrare maestri del cinema come Norman McLaren, premiato per l'insieme della sua opera. Numerosi i cineasti canadesi che si sono imposti all'attenzione proprio grazie al F. di M., da Denys Arcand ad Atom Egoyan e Patricia Rozema. Frequente e ben rappresentata la produzione italiana, da Fontamara (1977) di Carlo Lizzani premiato nel 1980, a Ligabue, film televisivo di Salvatore Nocita premiato nel 1978. Memorabili i diversi omaggi, specie quello dedicato, nel 1990, all'indomani della caduta del Muro di Berlino, alla libertà d'espressione, che ha mostrato film vietati nell'Europa dell'Est; da segnalare anche i 'tributi' a James Ivory (1987), a Max von Sydow (1989), a Sofia Loren e Francisco Rabal (2001). Tra i membri della giuria si sono avvicendate nelle diverse edizioni personalità autorevoli (tra registi, attori e direttori prestigiosi di altri festival mondiali): per es. Leslie Caron, Krzysztof Kieślowski, István Szabó, Moritz de Hadeln, Sergej F. Bondarčuk, Sergio Leone, Bruno Barreto, Gilles Jacob, Márta Mészáros, Jiří Menzel.

Vedi anche
Canada Stato dell’America Settentrionale. Secondo Stato del mondo per estensione dopo la Russia, occupa poco meno della metà del Nordamerica, all’incirca tra i 41° e gli 83° latitudine N e tra i 52° e i 141° di longitudine O Gr., comprendendo numerose e grandi isole (Terranova a E; Baffin, Ellesmere, Vittoria ... Jacques Cartier Esploratore e navigatore (Saint-Malo 1491 - ivi 1557); compì tre importanti viaggi nel Canada (1534, 1535-36 e 1541), durante i quali toccò Terranova e la costa meridionale del Labrador, penetrando per lo stretto di Belle Isle nel golfo che, da un ancoraggio posto nel secondo viaggio, prese il nome di ... Samuel de Champlain Champlain ‹šãplẽ´›, Samuel de. - Esploratore francese (Brouage 1567 - Quebec 1635). Dopo un viaggio nel Messico (1599-1601), fu aggregato alla spedizione del Pontgravé al Canada (1603) e, giunto al San Lorenzo, penetrò nell'interno fino alla regione dell'attuale Montreal. Continuò le esplorazioni fino ... Sir William Johnson Johnson ‹ǧònsn›, Sir William. - Pioniere irlandese (Smithtown, Irlanda, 1715 - Johnstown, New York, 1774). Emigrato in Nordamerica (1738), ebbe contatti con gli Indiani, e ne divenne amico influente e conoscitore di usi e costumi. Quale colonnello (1748), fu difensore della frontiera e sovrintendente ...
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Vocabolario
fèstival
festival fèstival (alla fr. festivàl; raro festivale) s. m. [dall’ingl. festival 〈fèstëvël〉, che è dal fr. ant. festival 〈festivàl〉 «festivo», lat. mediev. festivalis]. – 1. Festa popolare, spesso all’aperto, con musiche, balli, luminarie....
festivalite
festivalite s. f. (iron.) Mal di festival, tendenza a organizzare festival con ogni pretesto. ◆ dati alla mano, le nostre facoltà scientifiche fanno registrare preoccupanti diminuzioni nel numero degli iscritti. Evidentemente la «festivalite»,...
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