fianco
In senso proprio, per la parte laterale del corpo umano: If XX 115 Quell'altro che ne' fianchi è così poco, / Michele Scotto fu; e, detto degli angeli, in Pd XXXI 18 porgevan de la pace e de l'ardore / ch'elli acquistavan ventilando il fianco; in una consueta metafora in Rime CXI 12 Ben può con nuovi spron punger lo fianco.
Analogamente è riferito ad animali: in If XXXIII 36 sono i f. del lupo e dei lupicini del sogno premonitore del conte Ugolino; in espressione figurata, in Pd XIX 148, il f. de l'altre bestie, cioè dei re d'Europa e di Francia, da cui non si scosta il francese re bestia di Cipro.
Per il " lato " destro o sinistro della persona, in If XVII 69 'l mio vicin Vitalïano / sederà qui dal mio sinistro fianco; Pg XXIX 67 L'acqua imprendëa dal sinistro fianco, / e rendea me la mia sinistra costa; Pd I 46 Beatrice in sul sinistro fianco / vidi rivolta e riguardar nel sole. Ugualmente la locuzione ‛ ai f. ', in Cv IV VI 20 Ponetevi mente, nemici di Dio, a' fianchi, voi che le verghe de' reggimenti d'Italia prese avete.
Per estensione il termine è riferito a luogo: la riva dell'Adige, cioè il fianco / di qua da Trento (If XII 4); la periferia di una città, cioè di Cesena cu' il Savio bagna il fianco (XXVII 52); il diverso lato dell'orizzonte verso cui sembra procedere il sole per chi lo osserva da Gerusalemme o dal monte del Purgatorio (Pg IV 74); la parete laterale della lacca, cioè dell'avvallamento scosceso che nell'Antipurgatorio ospita i principi negligenti (VII 71); la parte della cornice del Purgatorio che si stende a destra e a sinistra rispetto a D. (X 26).