fiata
Voce di probabile derivazione lirico-siciliana; ha per lo più il valore di " volta ", termine che D. usa più raramente.
Preceduto da un numerale o da un aggettivo di quantità, il termine compare sempre in espressione temporale e indica la unicità o la frequenza del ripetersi di un atto o il verificarsi di una stessa situazione in momenti diversi: una fïata, in Rime LXVII 23, Cv II V 17, Pd XXXI 8; due fiate, in Cv II II 1, If X 48; tre fïate, in Pd XXIV 22; nove fiate, in Vn II 1; trenta fïate, in Pd XVI 38; novecento trenta / fïate, in Pd XXVI 123 e, con valore iperbolico, mille fiate (If XXXII 102). Ancora preceduto da aggettivo indefinito: altra fïata, in If IX 22, XII 34, Pd XVIII 121 (per l'espressione l'una e l'altra fïata, v. If X 50 e XXX 3); molte fïate, Vn X 1, XXXII 5, XXXV 5, XXXVI 1, Cv II Voi che 'ntendendo 16, XI 6, III III 13, IV XII 3, If II 46, Pd I 128, IV 100, VI 109, XXXIII 17; spesse fïate, Vn VII 4 10, XIII 8 6, XVI 7 1, XXXI 13 46, XXXVI 5 10, If XVII 71, Pg XXII 104, Pd XII 76; alcuna fiata, Vn VIII 2, Cv II XIV 5; più fiate, Cv III I 4, If V 130; tante fiate, Pd XXV 32, assai fiate, Vn XII 4, e tutte fïate, Rime LXVIII 16.
Il termine vale " tempo " nella locuzione avverbiale lunga fïata, " per lungo tempo ", " lungamente ", in Rime CXVI 59, Pg XXVI 101, XXIX 30, XXX 27.
In Pd XIV 20 Come, da più letizia pinti e tratti, / a la fiala quei che vanno a rota / levan la voce e rallegrano li atti, la locuzione a la fiata non è gallicismo e non significa " tutti insieme ", ma " talvolta " (cfr. Parodi, Lingua 274, dove sono addotti vari esempi per sostenere questa interpretazione, e Barbi, in " Bull. " X [1902] 6).