FIB30
Sigla del contratto Future sull’Indice Borsistico MIB30 (➔), dei 30 titoli azionari italiani a più alta capitalizzazione (➔ blue chip). È stato il principale indice azionario della Borsa Italiana (➔ London Stock Exchange), sostituito nel 2003 dallo S&P/MIB (➔ S&P Index) e nel 2009 dal FTSE-MIB (➔ FTSE Italia MIB), indice basato sulle 40 maggiori società quotate sul mercato italiano. FIB30 è stato inoltre il primo future (➔ futures) a essere scambiato sul listino italiano nel 1994. Dal 2009, coerentemente con le modifiche intercorse nell’indice, esso ha assunto la denominazione di FIB Future (sull’indice FTSE-MIB). È un contratto derivato standardizzato, negoziato su mercati regolamentati, il cui sottostante è il prezzo spot dell’indice FTSE-MIB. Più in dettaglio, è un contratto con il quale l’investitore assume l’obbligo di acquistare (posizione lunga) o vendere (posizione corta), a un prezzo prefissato (future price) e a data stabilita, un determinato numero di unità dell’indice in questione.
I contratti sono quotati in punti indice, ciascuno dei quali ha un valore di 5 euro. Il suo controvalore viene quindi ottenuto moltiplicando per 5 la quotazione del future. Normalmente il FIB30 viene chiuso prima della sua naturale scadenza, con un’operazione di segno opposto rispetto a quella iniziale. Laddove ciò non accada, e si raggiunga la scadenza con una posizione aperta, il regolamento del contratto non avviene con la consegna, ma con la liquidazione del controvalore monetario, secondo il meccanismo del marking to market (➔ mark to market).