FIBROMA o fibroide (dal lat. fibra "fibra"), inoma (dal gr. ἴς "tendine"), desmoide (dal gr. δεσηός "legamento")
Tumore benigno, connettivale, risultante da un parenchima neoplastico, adulto, di tessuto fibrillare e cellule nonché da uno stroma di vasi per solito avvolti da fasci connettivi (v. connettivo, tessuto).
In base al diverso rapporto fra gli elementi morfologici, si distinguono diversi tipi: f. molle, formato da connettivo lasso, areolare, con la varietà di f. mollusco, spesso peduncolato, multiplo, frequente a carico della cute del capo, del collo, delle natiche, oppure di mucose che rivestono cavità naturali, come per i polipi nasali; f. duro, composto da connettivo denso, fascicolato, con la varietà plessiforme, dovuta all'intreccio di nastri fibrosi, e l'altra telangectasica, distinta dal numero e dall'ampiezza dei vasi sanguigni e linfatici donde f. linfagectasico, cuziernoso, cistico. Alle precedenti alcuni autori, per la ricchezza di tessuto elastico, hanno di recente aggiunto la varietà d'elastofibroma. Accanto al tipo semplice sono descritti quelli misti per associazione del fibroma con il sarcoma, mixoma, lipoma, mioma, condroma, osteoma, adenoma; la struttura in altri casi può essere più complessa, per la partecipazione di diverse forme neoplastiche, come, p. es., nel fibrolipocondroma. Dalla topografia e dalle relazioni architettoniche con dotti escretori, di regola della mammella, si caratterizzano f. pericanalicolare e f. intracanalicolare; mentre processi degenerativi o d'infiltrazione calcare portano alla definizione di f. petrifico, ossificante, mixomatode.
Un tipo particolare è rappresentato da quei rilievi lisci, lucidi, indolenti del derma non rari a riscontrare in corrispondenza di cicatrici, dovuti ad ammassi di voluminosi fasci fibrosi, detti cheloidi; da alcuni considerati soltanto come cicatrici ipertrofiche, ma dalla maggioranza ritenuti di natura neoplastica per i casi ereditarî, congeniti, recidivi e per la limitazione dai tessuti circostanti; da ciò la divisione in cheloide cicatriziale e spontaneo. Una singolare sede è rappresentata dal sistema nervoso, soprattutto periferico, e in special modo dai nervi cutanei, con tumori rotondeggianti, sul decorso di tronchi o filamenti, sorti dal connettivo peri- ed endoneurale, da cui la denominazione di neurofibroma o quella più esatta di fibroma dei nervi, non di rado nella varietà plessiforme e a localizzazione multipla.
In generale il fibroma appare come una neoplasia nodulare o poliposa, a sviluppo lento, espansivo, circoscritta da capsula, che può manifestarsi ovunque esista un connettivo fibrillare, con maggior frequenza per il tessuto sottocutaneo, intermuscolare, infratendineo, fasciale, periosteo, sottomucoso, e per quello d'alcuni organi come il rene, la mammella, l'utero, l'ovaio. Nella grande maggioranza dei casi, per le forme semplici, basta l'enucleazione o l'exeresi dall'impianto per ottenere la guarigione.