FIDEISMO
. In generale, si designa con questo termine ogni dottrina filosofica che consideri la fede come forma di conoscenza anteriore e superiore alla ragione, o almeno da essa indipendente, ascrivendole il raggiungimento di quelle più alte verità precluse alla ragione stessa. In particolare, furono detti fideisti quei pensatori cattolici (principalmente, l'Huet e il Lamennais) che tale rapporto della fede alla ragione vollero trasferire nel campo dogmatico, trovando nell'immediata esperienza di fede il primo fondamento della religione, e venendo così in contrasto con la dottrina ortodossa, per cui la rivelazione e la fede forniscono sì al sapere umano il necessario coronamento, ma non escludono che la ragione umana possa dare una prima dimostrazione di alcune verità religiose.
Contro tale idea, del resto già implicita nel luteranesimo e in certa misura ripresa dal modernismo cattolico, si è più volte espressa la Chiesa, per es. anche nell'enciclica Pascendi di Pio X.
Bibl.: Per la storia del termine v. C. Ranzoli, Il linguaggio dei filosofi, Padova 1912, pp. 213-27.