FIDENE (Fidēnae)
Antica città del Lazio, situata a 40 stadî, (5 miglia) da Roma. Sebbene Livio (IV, 22) la dica città elevata e ben fortificata, nessuna rovina resta oggi in piedi sui colli di Villa Spada dove essa esisteva, mentre l'acropoli era sul colle di Castel Giubileo, roccaforte di prim'ordine a dominio della valle del Tevere presso la sua confluenza con l'Aniene. D'origine etrusca secondo Livio, da altri registrata fra le colonie albane, fu nel sec. V a. C. città latina relativamente ricca e popolosa, sia per gli scambî con gli Etruschi, che se ne servirono come testa di ponte sulla riva opposta del Tevere, sia per il suo fertile territorio. La tradizione ce la mostra fin dal periodo regio e poi per tutto il sec. V, in continuo contrasto con Roma, più spesso come alleata dei Veienti e degli Etruschi in genere, talvolta dei Sabini. Fra tali conflitti, Fidene ripetutamente sarebbe stata conquistata dai Romani e poi perduta, o rilasciata in libertà. Si ribellò secondo la tradizione ancora nel 438 a. C. stringendo lega con i Veienti e con i Falisci; l'esercito alleato mosse contro Roma, ma, vinto due volte, fu respinto dai Romani fin dentro la città di Fidene, che fu cinta d'assedio. Col solito stratagemma del cunicolo la città fu presa e nel territorio fu inviata una fidata colonia romana (Liv., IV, 17 segg.). Tutto questo racconto è, almeno nei particolari, incertissimo e la critica lo ritiene in tutto o in gran parte fallace. Comunque, secondo la tradizione, non erano passati undici anni che i Fidenati, approfittando di una sconfitta subita dai Romani nella guerra contro gli Etruschi, mossero di nuovo contro Roma. Mamerco Emilio, nominato dittatore, guidò un esercito lungo la via Salaria e con abile manovra di accerchiamento sbaragliò l'esercito fidenate e occupò la città, che fu messa a ferro e fuoco e ridotta per sempre all'impotenza. Come altre città del Lazio (Ficulea, Gabii, Veio, ecc.) anche Fidene rifiorì durante l'impero ed ebbe un senato municipale, e nei primi tempi cristiani anche una cattedra episcopale. Dal secolo VIII in poi non se ne ha più ricordo.
Bibl.: A. Nibby, Analisi dei dintorni di Roma, II, Roma 1848, p. 51 segg.; E. Panaitescu, Fidenae, in Ephemeris Daco-romana (pubbl. Scuola romena di Roma), II, Roma 1924, p. 416 segg.