fiducia
Aspettativa, formulata in condizioni di incertezza (➔), riguardante un comportamento prevedibile e favorevole messo in atto da singoli individui, gruppi, istituzioni o sistemi sociali. Si distingue tra f. interpersonale (reliance), in cui l’aspettativa positiva costituisce un attributo essenziale nelle relazioni tra agenti economici, e f. sistematica o istituzionale (confidence), nella quale l’aspettativa positiva è rivolta all’organizzazione economico-sociale nel suo insieme o alle sue espressioni istituzionali e collettive.
Le relazioni di f. che si sviluppano nei rapporti interpersonali informali che intessono il mercato e le organizzazioni produttive, agiscono da riduttori dell’incertezza connessa all’incompletezza dei contratti e alle informazioni incomplete in cui si svolgono le transazioni economiche. La f. consente agli attori un migliore adattamento reciproco, poiché favorisce una maggiore accettazione del rischio e una riduzione dei costi di transazione (➔). Attraverso l’evoluzione dei rapporti fiduciari, che nel tempo si consolidano in abitudini, norme culturali e consuetudini sociali condivise, la f. diventa sempre più impersonale e sistemica, determinando le condizioni per la creazione del capitale sociale.
L’ISAE e, a partire dal gennaio 2011, l’ISTAT svolgono un’inchiesta congiunturale su base mensile per misurare, mediante l’utilizzo di specifici indicatori anticipatori, l’aspettativa positiva o negativa (sentiment) delle famiglie e delle imprese italiane sullo stato attuale e sulle previsioni dell’economia. L’indagine sul clima di f. dei consumatori è svolta su un campione rappresentativo della popolazione adulta italiana di 2000 unità, stratificato per ripartizione territoriale e ampiezza dei Comuni. Essa comprende 15 domande relative alla situazione complessiva del Paese e a quella personale, con riferimento al recente passato, al momento presente e all’evoluzione futura a breve termine (successivi 12 mesi). L’indagine relativa alla f. delle imprese viene realizzata attraverso la somministrazione di un questionario rivolto a un campione rappresentativo di aziende italiane, suddiviso in 3 panel (➔), composti rispettivamente di 4000 unità specializzate nel manifatturiero, 700 nelle costruzioni e 2000 nei servizi e nel commercio. Essa riguarda i giudizi su ordinativi, occupazione, quantità delle scorte di magazzino, livello della produzione, andamento degli affari, prezzi di vendita ed evoluzione della situazione generale del Paese. Sulla base dei risultati delle indagini, si elabora l’indicatore sul clima di f. sia dei consumatori sia delle imprese, in base al saldo derivante dalla differenza tra le frequenze percentuali delle modalità favorevoli e di quelle sfavorevoli.
Errore cognitivo che si verifica quando gli agenti economici non valutano adeguatamente le proprie capacità, manifestando un eccesso di f. (overconfidence) nei confronti dell’attendibilità delle proprie predizioni. L’eccesso di f. conduce gli operatori a formulare giudizi di probabilità nei confronti di fenomeni incerti troppo ottimistici e a ignorare le informazioni che potrebbero mettere in discussione l’attendibilità della loro previsione, oppure a interpretarle erroneamente come segnale favorevole al verificarsi di quest’ultima. Nei mercati di borsa, gli agenti con eccessiva f. nelle proprie capacità sono portati a sottostimare i rischi e a effettuare un numero più elevato di operazioni sui mercati (overtrading) con conseguenti maggiori perdite rispetto ad altri operatori più prudenti.