fiera
Convegno periodico di venditori e compratori; si distingue dal mercato per la minore frequenza, la maggiore durata e la presenza del commercio all’ingrosso. Le f. coincidevano in genere con feste religiose e nell’Europa medievale si tenevano sui sagrati delle chiese; in seguito, ingrandendosi, furono trasferite fuori delle mura delle città. Dal 13o sec. ebbero grande importanza quelle francesi della Champagne dove mercanti del Nord incontravano quelli del Mediterraneo, sostituite poi da quelle di Lione e di Ginevra. Le f. hanno influito anche sullo sviluppo del cambio e del credito, dando origine alle f. dei cambi che raggiunsero il loro sviluppo nei secc. 15° e 16°: affiancavano le f. offrendo i servizi di cambiavalute, prestito di denaro, accettazione e compensazione di cambiali. Tra queste la f. di Piacenza (1579), riservata ai banchieri italiani e dominata dai genovesi, acquistò importanza mondiale, finché venne sostituita da Amsterdam nella prima metà del 17° secolo. Le f. iniziarono a decadere durante il sec. 18°, mentre si affermavano le prime esposizioni industriali. Soltanto la f. di Lipsia riuscì a innovarsi inventando, nel 1850, la formula della f. campionaria, che ebbe grande successo in tutta Europa.