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FIERA

di Fabio MAJNONI - Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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FIERA (XV, p. 235)

Fabio MAJNONI

L'evoluzione rapida e talvolta lo sconvolgimento economico subito da quasi tutti i settori della trattazione commerciale, congiuntamente alle difficoltà che sempre più si oppongono al libero commercio attraverso le frontiere, sono stati almeno parzialmente ridotti negli ultimi anni dall'azione efficace svolta dalle fiere campionarie, le quali, se hanno subito alla loro volta trasformazioni talora profonde, hanno però conservato la loro fisionomia intrinseca e sono riuscite soprattutto a influire beneficamente sul volume degli scambî pur nell'alterata situazione che tuttora permane.

Se talune fiere anche importanti, come quelle di Francoforte e di Colonia in Germania, hanno cessato di esistere, altre in compenso sono sorte o si sono ampliate come quella di Königsberg. In Spagna, dove le fiere di Valencia e Barcellona sono state soppresse, hanno ripreso vigore quelle di Siviglia e di Valladolid.

È da dire a ogni modo che oggi generalmente si tende a limitare il numero di queste manifestazioni a una o poco più per paese. L'importanza delle fiere dipende dall'ubicazione topografica e dai bisogni mercantili della zona più o meno vasta in cui sorgono ed è conseguenza della vivacità degli scambî e della ricchezza produttiva delle regioni interessate, nonché della facilità delle comunicazioni, dell'abbondanza dei mezzi di trasporto, quasi indipendentemente dall'esistenza o meno di frontiere politiche. Appaiono pertanto assai fiorenti talune manifestazioni che non potrebbero aver vita senza scambî assai intensi attraverso le frontiere, come quelle di Basilea, Utrecht, Strasburgo, della stessa Leopoli e di Reichenberg, mentre decadono o hanno cessato di esistere altre la cui posizione geografica esclude la necessità di trasferimenti oltre frontiera.

C'è anche da rilevare che le grandi fiere, in genere, hanno visto crescere la loro importanza mentre quelle dì media grandezza o sono rimastc allo stato primitivo o decisamente declinano. Grandi fiere sono da ritenere non soltanto quelle che impegnano migliaia e migliaia di espositori e centinaia di migliaia di visitatori, ma anche quelle altre intorno alle quali, per la loro specializzazione tecnica o mercantile, si concentra l'interesse di quanti seguono determinate branche di attività. Così talune fiere, come quella di Verona, dedicata all'agricoltura, quella di Tripoli, che ha carattere rigidamente coloniale, quella di Digione particolarmente dedicata alla gastronomia e varie altre, hanno ricevuto grande incremento.

Questa forma di attività commerciale conserva una preminenza accentuata in Europa. Mentre per le esposizioni si è sentita la necessità di un ordinamento di carattere internazionale e i governi hanno stabilito una convenzione che tende, sia pure assai faticosamente, a un disciplinamento di tali manifestazioni, per le fiere invece, nate da un bisogno spontaneo del commercio privato e mantenute in vita e finanziate dal commercio stesso, è stato possibile fissare una disciplina autonoma, costituita da regole assai rigide, controllate e fatte rispettare, ove occorra, dall'Unione delle fiere internazionali.

Recentemente a Bari durante un congresso al quale hanno partecipato i delegati delle più importanti fiere del mondo, sono state confermate le caratteristiche alle quali devono corrispondere queste manifestazioni per poter essere considerate di valore internazionale.

Tali norme sono state così definite:

a) che sia chiamata fiera internazionale ogni manifestazione di presentazione di campioni e che abbia per scopo di promuovere la produzione e favorire gli scambî, a condizione che essa: 1. riceva sullo stesso piede di eguaglianza i produttori-importatori, esportatori, consumatori di ogni paese; 2. escluda ogni scopo speculativo; 3. sia organizzata da un'istituzione permanente ufficialmente riconosciuta; 4. costituisca un mercato periodico annuale o biennale della produzione internazionale, di una durata che non oltrepassi i ventun giorni, fatta eccezione per le fiere coloniali che hanno luogo nelle colonie; 5. possegga installazioni proprie di carattere permanente; 6. non accetti come espositori che i produttori e i loro agenti esclusivi; 7. proscriva la vendita di merci da importare; 8. che essa non comporti alcuna distribuzione di ricompense e di distinzioni destinate a stabilire una classifica degli espositori e dei loro prodotti.

b) I congressisti hanno riconosciuto inoltre la necessità di chiedere ai rispettivi governi, qualora non le avessero già ottenute, le seguenti provvidenze legislative a favore delle fiere internazionali (e solo di esse in ragione delle funzioni che esercitano): 1. franchigia, di imposte e tasse comprese quelle sulle proprietà; 2. libera importazione di materiale di propaganda di ogni specie con la totale esenzione dai diritti doganali; 3. applicazione delle tariffe concesse alla stampa per i servizî degli stampati di propaganda delle fiere; 4. riduzione del 50% sui trasporti a chi usa delle fiere e delle loro merci; 5. visto gratuito dei passaporti; 6. costituzione in deposito franco delle dogane nella cinta della fiera e concessione a titolo gratuito del regime sull'importazione temporanea; 7. esenzione da una garanzia doganale superiore all'importo delle fatture; 8. esenzione dai diritti d'entrata per le merci deperibili come pure per ogni oggetto reso inutilizzabile o distrutto durante o per causa della fiera; 9. esclusione da ogni doppia imposta per chi fa uso delle fiere e per gli effetti dei contratti firmati in fiera; 10. protezione delle invenzioni come è previsto per le esposizioni, conformemente alla convenzione internazionale in vigore; 11. contingentamenti supplementari unilaterali; 12. esenzione da ogni contingentamento e da ogni restrizione per divise relative a materiale da costruzione e mobilio, come pure per tutti gli oggetti di consumo nella cinta della fiera e durante la manifestazione; 13. libera disponibilità di divise per assicurare il viaggio e il soggiorno dei partecipanti alle fiere; 14. messa a disposizione dei compratori d'una quantità sufficiente di divise per assicurare l'esecuzione dei contratti conchiusi in fiera in armonia con i contingentamenti normali supplementari concessi; 15. delegazione di un magistrato in fiera per il regolamento immediato dei litigi sorti in occasione o per fatto della fiera.

Vedi anche
dogana Ufficio preposto al controllo delle merci che attraversano, per uscire o per entrare, il confine che delimita il territorio doganale (compreso lo spazio aereo) di uno Stato. Tradizionalmente, il passaggio dei beni attraverso la linea doganale è oggetto di un’attività di vigilanza, che si esplica in controlli ... liberismo In senso ampio, sistema imperniato sulla libertà del mercato, in cui lo Stato si limita a garantire con norme giuridiche la libertà economica e a provvedere soltanto ai bisogni della collettività che non possono essere soddisfatti per iniziativa dei singoli (in tal senso è detto anche liberalismo o individualismo ... terziarizzazióne Processo, proprio delle economie avanzate, che consiste nella progressiva minore incidenza del settore industriale sulla formazione del PIL e sull'occupazione, a vantaggio del settore terziario, in partic. di quello avanzato che comprende i servizi alla produzione e alle imprese, caratterizzati dal continuo ... propaganda Azione che tende a influire sull’opinione pubblica e i mezzi con cui viene svolta. È un tentativo deliberato e sistematico di plasmare percezioni, manipolare cognizioni e dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca gli intenti di chi lo mette in atto. La p. utilizza tecniche ...
Tag
  • DEPOSITO FRANCO
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