FIERABRACCIA Canzone di (Chanson de Fierabras)
Una delle più popolari canzoni di gesta francesi, la cui composizione cade verso il 1170, e il cui. contenuto si riconnette al ciclo epico intorno a Roma e alle vie italiane di pellegrinaggio. Con il poema Balante, perduto ma riassunto dalla cronaca di Filippo Mousket, e con l'altro sulla Distruzione di Roma (ed. a cura di G. Gröber, in Romania, II, 1873, pp.1-48), la canzone di Fierabraccia prende le mosse da una presunta conquista di Roma da parte del re saraceno Balante, che aveva devastato la città, saccheggiato la chiesa di S. Pietro e trafugato le reliquie della Passione (la corona di spine, i chiodi della croce, il balsamo del corpo di Cristo, ecc.).
Fierabraccia, figlio del re saraceno, al quale sono affidate le reliquie, durante un cortese e umano duello con Oliviero è toccato dalla grazia divina. Ma in seguito i paladini di Carlomagno sono fatti prigionieri, e soltanto per l'intervento di Floripas, la sorella di Fierabraccia, riescono a salvarsi: s'innesta così un gentile episodio d'amore tra la giovinetta saracena e il cavaliere Guido di Borgogna. Alla fine, in seguito alla completa vittoria di Carlomagno, le reliquie della Passione sono restituite ai fedeli e custodite nella più sicura Francia, mentre il regno di Balante è diviso tra il figlio Fierabraccia, fattosi cristiano e vassallo, e Guido di Borgogna che ne ha sposato la sorella.
La canzone ebbe larghissima diffusione: tradotta fedelmente in provenzale tra il 1230-1240 (ed. a cura di E. Becker, Berlino 1829), durante i secoli XIV-XVI entrò nella materia cavalleresca delle varie letterature: in Inghilterra nel poema di Sir Ferumbras, in Italia nel Cantare di Fierabraccia et Ulivieri (ed. a cura di E. Stengel, Marburgo 1881), in Spagna nell'Historia de Carlomagno y de los doce Pares (1525): e proverbiale rimase il "balsamo di Fierabraccia" (Cervantes, Don Quijote, I, 10).
Ediz.: A cura di A. Kroeber e G. Servois, Parigi 1860, in Anciens poètes de la France; ma cfr. V. Friedel, Deux fragments du Fierabras, in Romania, XXIV (1895), pp. 1-55; L. Brandin, Le manuscrit de Hanovre de la Destruction de Rome et de Fierabras, in Romania, XXVIII (1899), pp 489-507.
Bibl.: J. Bédier, La composition de la Chanson de F., in Romania, XVII (1888), pp. 22-51; id., Les légendes épiques, II, 1908, pp. 239-252, IV, 1913, pp. 156-164; M. Roques, L'élément historique dans F., in Romania, XXX (1901), pp. 161-183; H. Jarník, Studie über die Komposition der F., Halle 1903; A. Stimming, Die Entwicklungsgeschichte der Destruction de Rome, in Zeit. für rom. Philologie, XL (1920), pp. 556-588.