FIGI
(XV, p. 243; App. III, I, p. 613)
Arcipelago del Pacifico sud-occidentale, dal 1970 stato indipendente. Nel 1986 sono stati censiti 714.000 ab., più del doppio del 1956 (il tasso di accrescimento annuo permane molto elevato: 24,5‰), saliti a 736.000 secondo una stima del 1990. Il contrasto tra la popolazione autoctona (49%), appartenente al ceppo melanesiano, che ha visto nell'ultimo quindicennio aumentare la propria importanza relativa, e la comunità indiana (46%), più evoluta e intraprendente, è all'origine della crisi politica ed economica che travaglia da tempo il paese. Il 38,7% della popolazione è urbanizzata, prevalentemente costituita da Indiani, dediti alle attività industriali e commerciali; la capitale, Suva, contava 70.000 ab. nel 1986. La principale attività economica rimane la coltivazione della canna da zucchero e l'industria a essa collegata: lo zucchero ha contribuito a formare il 35% del valore delle esportazioni nel 1990. Per cautelarsi dall'instabilità del mercato internazionale dello zucchero, F. ha stipulato alla fine degli anni Settanta importanti accordi con la CEE. Altre importanti fonti di reddito sono il turismo e i traffici commerciali, alimentati soprattutto dallo smercio in porto franco di prodotti dell'industria giapponese. Le industrie locali rimangono prevalentemente circoscritte ai rami alimentare (zuccherifici, oleifici), tessile e dei materiali da costruzione, anche se è in atto uno sforzo per sviluppare e diversificare il quadro delle attività economiche attraverso la concessione di agevolazioni fiscali e di incentivi all'esportazione. La bilancia commerciale denota nella sua composizione e nell'orientamento dei flussi dell'import-export la subordinazione di F. ai paesi fornitori di prodotti industriali, per lo più del Commonwealth.
Storia. - Possedimento britannico fin dall'ottobre 1847, F. ottenne nel 1966 una costituzione che prevedeva un Consiglio legislativo interamente composto da membri eletti e l'introduzione del suffragio universale. Il principale problema politico-sociale è la convivenza tra Figiani di origine melanesiana, favoriti dall'amministrazione coloniale che aveva riconosciuto solo a essi il diritto di possedere la terra, e i discendenti degli Indiani, arrivati nelle isole alla fine del 19° secolo per la coltivazione della canna da zucchero e ormai superiori per numero alla popolazione autoctona. Il 10 ottobre 1970 F. ottenne l'indipendenza nell'ambito del Commonwealth.
La nuova costituzione prevedeva una Camera dei rappresentanti di 52 membri, eletta a suffragio universale, e un Senato, i cui 22 membri erano nominati. La regina Elisabetta ii designò un governatore generale come suo rappresentante. Per consentire un certo equilibrio fra i gruppi etnici s'introdusse un sistema elettorale misto, in base al quale i membri della Camera dei rappresentanti venivano eletti in parte su liste etniche (Figiani e Indiani), in parte su liste nazionali comuni. Il costituirsi dei partiti e il loro orientamento politico risentì fortemente delle tensioni razziali esistenti nel paese. Primo ministro fu nominato Ratu Kamisese Mara, leader del Partito dell'alleanza (Alliance Party, AP) in cui erano predominanti i Figiani. Il Partito nazionale federale (National Federation Party, NFP), tradizionalmente sostenuto dagli Indiani, vinse le elezioni generali del marzo-aprile 1977, ma non riuscì a formare un governo. Il Partito dell'alleanza governò quindi fino alle successive elezioni del settembre 1977, quando riconquistò la maggioranza. Mentre i due principali partiti, l'AP e l'NFP, pur essendo appoggiati rispettivamente dai Figiani e dagli Indiani, professavano idee multirazziali, il Partito nazionalista figiano (Fijian nationalist party) partecipò alla campagna elettorale con un programma esplicitamente anti-indiano, nonostante che i Figiani possedessero già l'83% della terra. Anche il dibattito politico per le elezioni del luglio 1982 fu dominato dalla questione razziale e il Partito dell'alleanza riuscì ancora una volta a vincere, sia pure con un margine piuttosto ristretto. Nel febbraio 1985 il governo tenne la sua prima conferenza economica che fu boicottata dall'Unione sindacale per protesta contro il congelamento dei salari, imposto fin dal novembre 1984. Un incontro fra i leaders dell'Unione (maggio 1985) culminò nel luglio 1985 nella fondazione del Partito del lavoro (Fiji Labour Party, FLP). Nelle elezioni dell'aprile 1987 una coalizione formata dal Partito del lavoro e dal Partito federale nazionale vinse 28 seggi (19 dei quali erano assicurati dai candidati dell'etnia indiana) sconfiggendo il Partito dell'alleanza. Il nuovo governo, capeggiato da Timoci Bavadra, leader del Partito del lavoro, fu il primo ad avere una maggioranza di ministri di origine indiana.
Il 14 maggio 1987 il governo fu rovesciato da un colpo di stato militare organizzato dal col. Sitiveni Rabuka appartenente all'etnia figiana. La guida del paese fu affidata a un governo provvisorio retto dal governatore generale Ratu Ganilau, rappresentante di Elisabetta ii. Il 25 settembre 1987, prima che potesse essere attuato un piano di riforma istituzionale che prevedeva l'abolizione del Senato, Rabuka portò a termine un nuovo colpo di stato e subito dopo (29 settembre) annunciò la sua intenzione di proclamare la repubblica. Il 1° ottobre Rabuka abolì la costituzione e il 6 ottobre si autoproclamò capo dello Stato. All'incontro dei capi di Stato del Commonwealth, avvenuto in Canada dal 13 al 17 ottobre, F. fu dichiarata decaduta da quella organizzazione. Rabuka tuttavia cercò di non interrompere i rapporti almeno con quelle forze politiche che si erano dimostrate più vicine ai Figiani. Il 6 dicembre 1987 si dimise dalla carica di capo dello Stato, affidandone l'incarico all'ex governatore generale Ratu Ganilau; primo ministro fu nominato ancora una volta Ratu Kamisese Mara, mentre Rabuka tenne per sé il ministero dell'Interno. Per tutto il 1989 sono continuate le discussioni intorno alla bozza di una nuova costituzione, che è stata promulgata nel luglio 1990. Essa prevede un netto predominio dei Melanesiani sugli Indiani: il primo ministro, infatti, deve appartenere all'etnia melanesiana, e ai Figiani, inoltre, spettano 37 dei 70 seggi della Camera dei rappresentanti e 24 dei 34 seggi del Senato. Nel promulgare la nuova costituzione il presidente Ratu Ganilau ha parlato del 1991 come anno di possibili elezioni.
Nel maggio 1991 il Commonwealth stabilì che F. non sarebbe stata riammessa nell'organizzazione fino a quando non avesse modificato la costituzione. Le elezioni politiche, posposte alla metà del 1992, sono state vinte dal Partito politico figiano (PPF) di Rabuka.
Bibl.: D. Scarr, Fiji, a short history, Sydney 1984; K. Bain, Fiji at the crossroads, Londra 1989.