figurare
Come ‛ figura ', è termine disponibile per una notevole varietà di accezioni. Vale " rappresentare per significare ", in Cv IV VI 3 [il verbo auieo] è fatto... di sole cinque vocali... e composto d'esse per modo volubile, a figurare imagine di legame; IX 10 quasi dire si può de lo Imperadore, volendo lo suo officio figurare con una imagine, che elli sia lo cavalcatore de la umana volontade; XXVI 8, XXVlll 13. In Pd XXV 32 tante fiate la figuri, / quante Iesù ai tre fé più carezza, ha un particolare valore soggettivo, in quanto l'apostolo Giacomo nei testi evangelici sta a " simboleggiare " la virtù della speranza (" per ipsos tres figurabat tres virtutes, fidem per Petrum, spem per Iacobum... ", Benvenuto).
In Rime LXIX 8 in la sua cera / guarda ', [e vidi] un angiol figurato, vale propriamente " effigiare ": nel volto della sua donna il poeta vede i lineamenti di un angelo (Cino Guardando a voi 10 " l'Amor che è figurato in vostra cera ").
Significa " rappresentare per descrivere ", in Pd XXIII 61 e così, figurando il paradiso, / convien saltar lo sacrato poema (" Bella voce nel senso proprio dell'arte ", Scartazzini, che cita L. Venturi, Le similitudini dantesche, ecc. [Firenze 1874, 133]). Significa invece " coprire di figure " - nel caso, sculture - in Pg XII 23 sì vid 'io li, ma di miglior sembianza / secondo l'artificio, figurato / quanto per via di fuor del monte avanza: sono gli esempi di superbia punita, che fanno da pavimento alla cornice.
Come intransitivo pronominale (Pg XXV 107 Secondo che ci affliggono i disiri / e li altri affetti, l'ombra si figura), vale " configurarsi ", " assumere espressione ": per effetto della virtù informativa (v. 88) l'ombra esprime sensibilmente gli affetti degli spiriti.
È sinonimo di " raffigurare ", " riconoscere ", in If XVIII 43 ïo a figurarlo i piedi affissi, dove opportunamente l'atto del raffigurare è fatto seguire all'approssimativa sensazione che il volto del dannato (Venedico Caccianemico) non sia ignoto al pellegrino.
Participio passato sostantivato in Cv IV XXIV 9 lasciando lo figurato che di questo diverso processo de l'etadi tiene Virgilio ne lo Eneida, vale " figurazione " ovvero " rappresentazione simbolica ". D. si riferisce al De Continentia Vergiliana di F. Fulgenzio Planciade, in cui trovava interpretata l'Eneide come allegoria della vita umana.
Bibl. - Per Pd XXV 32 cfr. D. Conrieri, in " Giorn. stor. " CXLVIII (1971) 309-312.