FILADELFIA (Philadelphia; A. T., 130-131)
Filadelfia, la terza città degli Stati Uniti per numero di abitanti, la città principale dello stato di Pennsylvania, capoluogo dell'omonima contea, è sorta alla confluenza dei fiumi Delaware e Schuylkill, a 39°,57′ N. e a 75°,9′ O.: dista 162 km. dall'Oceano Atlantico ed è posta 49 km. a valle di Trenton (New Jersey), dove comincia la navigazione commerciale sul fiume Delaware. La città è circondata, a breve distanza, da numerosi centri molto importanti, tra i quali Camden (New Jersey), che si trova sulla sponda sinistra del fiume, di fronte alla metropoli (118.700 ab.); Chester (Pennsylvania), sulla sponda occidentale, a sud di Filadelfia (59.164 ab.), a 20 km. di distanza, ecc.
Ottime sono le condizioni geografiche del territorio, dove è sorta e si è sviluppata la metropoli, beneficata dalla presenza di due importanti corsi d'acqua, il Delaware, che scende dalle regioni settentrionali, e lo Schuylkill, che proviene dal nord-ovest, dalla Blue Mountain, attraverso una ricca regione carbonifera; la vasta zona pedemontana, che si estende dal fiume Delaware alla zona montuosa (Kittatinny Range) si presenta fertile, un tempo ricca di boschi, costellata di numerosissimi centri.
Per quanto riguarda la temperatura, il clima di Filadelfia ci riporta a un tipo pressoché continentale di transizione, con inverni piuttosto freddi (media 1°,1; gennaio ha una media di 0°), estati calde (media 23°,3; luglio ha temperature medie di 24°,4); e quindi un'escursione notevole (oltre 23°). Gli squilibri fra massimi e minimi assoluti sono fortissimi, poiché si sale da −21°,1 in febbraio a 39°,4 in luglio. La nevosità è abbondante, principalmente nei mesi da dicembre a marzo, con il massimo in febbraio (192,5 mm. di media). Le precipitazioni sono copiose, distribuite in ogni mese dell'anno, con leggiera prevalenza per i mesi estivi. I due mesi più piovosi risultano essere il luglio e l'agosto; il meno piovoso l'aprile. Frequentissime le nebbie, molto dense, soprattutto nel tardo autunno.
Durante gl'inverni più rigidi il ghiaccio è di ostacolo alla navigazione, tanto nella baia di Delaware quanto sul fiume; normalmente il ghiaccio compare in dicembre fra Chester e Filadelfia ed è tenuto in movimento dalle correnti di marea. Dopo il 1° marzo il ghiaccio scompare quasi del tutto. Prevalgono su Filadelfia i venti di NO., in tutte le stagioni, eccetto l'estate, durante la quale soffiano venti di SO.
Nell'anno 1743 Filadelfia contava 14.563 individui; secondo il censimento del 1930 aveva 1.950.960 ab.: è quindi la terza città della confederazione dopo New York e Chicago. L'aumento demografico della città non presenta quegli sbalzi straordinarî, proprî di altri agglomerati nordamericani, quando si eccettui il decennio 1850-1860 nel quale l'aumento percentuale è stato del 366%, dovuto peraltro in massima parte all'annessione dei varî distretti, decretata con legge del 1854.
La popolazione del centro è salita da 28.522 individui nel 1790 (nel quale anno occupava il secondo posto, venendo dopo New York) a 41.220 nel 1800, a 53.722 nel 1810; a 63.802 nel 1820; a 80.462 nel 1830; a 93.665 nel 1840; a 121.376 nel 1850, a 565.529 nel 1860; a 674.022 nel 1870; a 847.170 nel 1880; a 1.046.964 nel 1890; nel 1900 la popolazione era di 1.293.697 ab.; nel 1910, di 1.549.008; nel 1920 di 1.823.779; nel 1930, come si è visto, di 1.950.960 individui. La superficie occupata dalla citta misura attualmente 336 kmq.
Secondo il censimento del 1930 la composizione etnica della città era la seguente: Bianchi 88,6%; elemento di colore 11,4%. I Bianchi nati all'estero costituivano il 18,9% della popolazione. L'elemento bianco nato all'estero risultava nel 1920 di 397.927 individui; le nazionalità più rappresentate erano le seguenti: Russi 95.744; Irlandesi 64.590; Italiani 63.723; Tedeschi, 39.766; Polacchi 31.112; Inglesi 30.844, ecc.
Il distretto metropolitano di Filadelfia comprende, come ben s'intende, una popolazione molto maggiore. Nel territorio di 16 km. di raggio vivevano nel 1927 oltre 2,3 milioni d'individui; con un raggio doppio si avevano 2,7 milioni; con un raggio di 64 km. 3,5 milioni; con uno di 128, 5,4 milioni. Parte della contea di Delaware è stata annessa nel 1927.
Il 18 aprile 1682 William Penn ordinava a Thomas Holme di redigere il piano regolatore della futura città. Il centro di questa fu stabilito a metà strada tra i fiumi Delaware e Schuylkill, proprio nel punto ove i due corsi d'acqua sono più vicini l'uno all'altro: furono costruiti due viali tagliantisi ad angolo retto, e al loro incrocio sorse un piccolo parco: ai quattro angoli di questa sezione centrale furono lasciati quattro spazî liberi, che diedero poi vita alle attuali Rittenhouse Square, a SO. della City Hall, Washington Square a SE., Franklin Square a NE. e Logan Square a NO. Tutto il resto della città veniva intersecato da un fitto reticolato di strette vie tagliantisi ad angolo retto. L'attuale porzione centrale di Filadelfia non è quindi che l'attuazione materiale del grandioso piano del suo fondatore: al centro la City Hall, nella quale vengono a sboccare le due arterie fondamentali, la Market Street, con direzione est-ovest, che, partendo dal fiume Delaware, procede verso ovest valicando il fiume. Schuylkill; e la Broad Street, con direzione nord-sud, divisa dalla City Hall in due sezioni, l'una settentrionale e l'altra meridionale.
Con il volgere degli anni la città si è andata enormemente sviluppando in tutte le direzioni, salvo a oriente, dove esiste il limite naturale dato dal fiume principale, ricoprendo gradatamente tutta l'area della penisola compresa tra i due corsi d'acqua, spingendosi verso nord nel bacino del Wissahickon, affluente di sinistra dello Schuylkill (Germantown, Chestnut Hill, ecc.), e a nord-est (Frankford, ecc.), portandosi, a occidente, al di là del fiume Schuylkill (West Philadelphia). Con legge del 1854 i diversi corporated districts che erano stati creati via via con il progredire dello sviluppo demografico, a partire dal 1762, venivano aboliti e i confini di Filadelfia furono portati ai confini stessi della contea, incorporando numerosissimi centri, quali Frankford, Germantown, Manayunk, Bridesburg, ecc. In tale maniera la città aumentava straordinariamente di popolazione, come attestano le cifre comparate dei censimenti 1850 e 1860.
La struttura topografica della metropoli non si presenta uniforme, ma varia a seconda della posizione rispetto all'andamento dei corsi d'acqua e alla morfologia del suolo, che si presenta un po' mosso soprattutto nella sezione nord-occidentale della contea (bacino del Wissahickon Creek), dove si superano i 100 m. L'uniformità del piano regolatore nella parte centrale della metropoli è oggi interrotta da grandi diagonali, fra le quali ricorderemo la Lancaster Avenue, la Ridge Avenue, il grande Roosevelt Boulevard e finalmente la Parkway, di recente apertura, magnifica arteria, che, partendo dalla City Hall porta sulla sponda del fiume Schuylkill al Fairmount Park: con queste diagonali si cerca di porre un certo rimedio al problema del traffico, divenuto in questi ultimi anni inquietante, perché non si deve dimenticare che nella città circolano oltre 200.000 automobili.
Numerosi ponti attraversano il fiume Schuylkill, di cui alcuni servono per le comunicazioni ferroviarie e si possono aprire. Tra i più importanti ricorderemo il Penrose Ferry Bridge, a 1,6 km. dallo sbocco dello Schuylkill nel Delaware; il Passyunk Avenue Bridge, a 4,9 km. dalla foce; il Gray's Ferry Bridge, a 7,8 km. dallo sbocco; il South Street Bridge, a 9,6 km. dal Delaware. Accanto a questi esistono tre ponti girevoli per le linee della Pennsylvania e Baltimore and Ohio Railways. Tutti gli altri ponti, fra i quali importantissimo quello sul quale passa la Market Street, sono fissi e hanno tutti un'altezza sul livello massimo delle acque di oltre 6 metri, permettendo quindi il sottopassaggio a natanti di modeste dimensioni. Sul Delaware invece, data l'ampiezza del fiume e le necessità della grande navigazione, fino a pochi anni fa non esisteva che il ponte ferroviario della Pennsylvania Railroad, a circa 1600 metri a monte dell'isola Petty. Nell'anno 1926 è stato aperto al traffico il più grande ponte sospeso del mondo, che unisce Filadelfia con Camden. L'opera, iniziata nel 1922, è costata la somma di oltre 37 milioni di dollari. La distanza fra le due torri di sostegno è di ben 525 metri.
La città è molto ricca di parchi e giardini, che sono in tutto 140, ricoprenti un'area di oltre 28 kmq. Il più grande e il più famoso è il Fairmount Park, situato su entrambe le sponde dello Schuylkill (oltre 14 kmq. di superficie), allacciato oggi alla City Hall mediante la Parkway. Il parco ebbe inizio nel giugno 1812: contiene numerosi edifici d'importanza storica e alcune costruzioni dell'Esposizione del 1876, ed è ricchissimo di strade e di viali adorni di statue. Altri parchi sono il Pennypack Park, il Cobb's Creek, quello della League Island nell'isola omonima, il Roosevelt Boulevard, ecc. La Fairmount Park Commission ha sotto la sua giurisdizione il Fairmount Park e altri 22 parchi minori.
Filadelfia è uno dei centri industriali e commerciali più importanti degli Stati Uniti. Il censimento del 1920 dava impiegate nelle diverse attività economiche ben 819.000 persone (603.237 uomini e 215.763 donne) così ripartite: agricoltura, 3595 individui; estrazione dei minerali, 485; industrie, 388.690; trasporti, 66.205; commercio, 110.580; servizî pubblici, 22.065; professioni, 42.975; servizî domestici, 84.455; impiegati, 99.950. Le industrie formano ancora oggi la base economica preponderante della città. Il numero degli operai impiegati nelle varie industrie manifatturiere era di 251.294 nel 1909; fu di 251.286 nel 1914; salì a 281.105 nel 1919, per scendere gradatamente a 274.319 nel 1923 e a 244.655 nel 1929. Per gli stessi anni il numero degli stabilimenti è stato di 8375, 8454, 9064, 6399, 5860 nel 1927. Il valore della produzione era stato di 743.720.000 dollari nel 1909; poi era salito a circa 2 miliardi nel 1919; nel 1923 fu di 1.998.700.000 dollari e nel 1929 di 1.984.760.000 dollari.
Tutte le industrie vi sono rappresentate: primeggiano le industrie siderurgiche, con oltre 11.000 operai nel 1927; le industrie meccaniche per la produzione di materiale ferroviario (si ricordino le celebri locomotive Baldwin, i cui stabilimenti dal cuore della città sono stati portati a Eddystone); l'industria per la produzione di materiale elettrico (oltre 10.000 operai nel 1927); le industrie navali; le manifatture tessili (nel complesso 89.000 persone impiegate), tra le quali le più importanti riguardano le maglierie (con 15.999 operai nel 1909, saliti a 21.935 nel 1927); i cappellifici e i berrettifici; l'industria del vestiario, del cotone e della seta. Esistono inoltre importanti stabilimenti per la raffinazione del petrolio e dello zucchero (soprattutto di canna, di cui si fa larga importazione principalmente dai paesi dell'America Centrale): nel 1914 erano impiegate nelle raffinerie dello zucchero 1741 persone, salite a 1937 nel 1927 (3 stabilimenti); di grande importanza sono le manifatture dei tabacchi, con oltre 8100 impiegati nel 1927. Data la diffusione della cultura, i numerosissimi giornali, periodici e riviste. Filadelfia è anche uno dei centri editoriali più importanti degli Stati Uniti, con 620 stabilimenti e circa 13.000 persone occupate nel 1927: nel complesso l'industria della carta e della tipografia contava in quell'anno oltre 33.000 individui.
Il porto di Filadelfia è interamente fluviale e comprende il fiume Delaware dal ponte della Pennsylvania Railroad, nella parte superiore della città, alla foce del fiume Schuylkilli su una distanza di oltre 20 km.; il corso inferiore dello Schuylkill River dallo sbocco a Fairmount Dam, con una lunghezza di 14 km. La sezione di maggior traffico è quella che si estende per 10 km. da Greenwich Point, circa 5 km. a S. di Market Street, alla Alleghany Avenue, Port Richmond.
Il fiume Delaware è beneficato dalla marea sino a Trenton: l'altezza media della marea è di m. 1,80 a Chester (Pennsylvania), di m. 1,60 a Filadelfia, di m. 1,25 a Trenton (New Jersey). L'inizio della navigabilità per il fiume Schuylkill è a Fairmount Dam; l'altezza media della marea è in questo caso di m. 1,50. Le correnti di marea non superano la velocità di 4-5 km. l'ora e molto raramente impediscono la navigazione. Risalendo il fiume Delaware gli ancoraggi si susseguono nell'ordine seguente: Marcus Hook Anchorage, Port Mifflin Anch., League Island Anch., Greenwich Point Anch. e Port Richmond Anch. Il numero dei moli sulla sponda destra (occidentale) del fiume, comprendendo anche l'isola Petty, è di oltre 200; sul fiume Schuylkill, di 70; sulla sponda opposta a Filadelfia (Camden), di 90. Il porto di Filadelfia è servito dalle linee di numerose compagnie, tra le quali alcune tra le più importanti degli Stati Uniti.
Il commercio del porto di Filadelfia presenta caratteristiche abbastanza accentuate. Per quanto riguarda il commercio con l'estero, per il periodo 1911-1920 si ebbero le seguenti cifre: importazioni 2,8 milioni di tonnellate; esportazioni 3,9 milioni di tonn.; per il commercio interno e locale, 18-17 milioni di tonn. in complesso. Il commercio complessivo con l'estero, tanto d'importazione quanto d'esportazione, è stato per il periodo 1921-1928 di 5-6 milioni di tonn. Quanto al genere dei prodotti commerciati, nelle importazioni prevalgono i prodotti greggi per l'industria (minerali di ferro, di manganese, ecc.), petrolio, prodotti alimentari (zucchero); nelle esportazioni, soprattutto petrolio e suoi derivati, prodotti dell'industria siderurgica, carbone, grano e farine, ecc.
Per quanto riguarda il commercio interno, il prodotto che dà maggior traffico è il carbone. Gli stati che hanno maggiori relazioni col porto di Filadelfia sono quelli dell'Europa centro-occidentale e quelli dell'America Centrale e Meridionale; così intenso è il commercio con l'isola di Cuba, dalla quale importa principalmente zucchero di canna, che viene raffinato negli stabilimenti della città; importanti le relazioni con la Gran Bretagna, Germania, Olanda, Francia, Italia, ecc., che importano, attraverso Filadelfia, una notevole quantità di petrolio e derivati, grano (principalmente l'Italia nell'immediato dopoguerra), prodotti industriali, ecc.
Sino all'apertura del Canale Erie, nel 1825, Filadelfia fu il principale emporio commerciale degli Stati Uniti; più tardi tale posizione preminente fu perduta a vantaggio di New York.
Filadelfia è il centro ferroviario più importante della Pennsylvania: il traffico urbano e interurbano è smaltito per mezzo di linee elettriche sotterranee e sopraelevate, e per mezzo di linee tramviarie in superficie.
Le compagnie ferroviarie, che fanno capo a Filadelfia sono, come s'è detto, tra le più potenti degli Stati Uniti, quali la Baltimora and Ohio R. R., la Pennsylvania R. R., la Philadelphia and Reading Ry. Tra le minori ricorderemo la Philadelphia and Beach Haven R. R. l'Atlantic City R. R., che mette in comunicazione la metropoli con il grande centro balneare del medio Atlantico, ecc. Le linee fondamentali sono quelle che uniscono Filadelfia con New York a NE., con Baltimora e Washington a SO., con Pittsburg, Chicago, St. Louis a occidente: la città è situata su una delle grandi arterie ferroviarie dei paralleli, che portano dall'Atlantico al Pacifico.
Filadelfia è anche notevole centro aviatorio, posta sulla rotta della grande linea aerea dell'Atlantico Boston-New York-Philadelphia-Baltimora-Washington-Atlanta-Daytona Beach-Miami (Florida) e di quella dei paralleli che da New York per Filadelfia giunge a Pittsburg; di qui un ramo porta a Chicago, l'altro per Indianopolis e St. Louis a Kansas City, sezioni orientali delle grandi arterie aeree transcontinentali nordamericane.
Storia. - Costruita nel 1682, divenne la capitale della Pennsylvania. Dotata d'un porto ben attrezzato, Filadelfia dové al commercio la sua rapida ascesa e il suo crescente movimento marittimo. Era il grande mercato degli emigranti ingaggiati, specialmente Tedeschi e Scozzesi d'Irlanda; rivaleggiava con New York nel commercio tra le colonie interne e la madrepatria; creava nel 1749 l'Accademia, il primo collegio degli Stati Uniti, messo su con criteri moderni e onorato dal gran nome di Franklin, costruiva navigli. Alla vigilia della rivoluzione americana Filadelfia era considerata come una delle meraviglie del mondo e quando in essa venne convocato il primo congresso continentale (v. più oltre), ai deputati degli altri stati americani sembrò ben degna di questo onore. Divenuta per la sua importanza obiettivo dell'esercito inglese, fu occupata dal generale britannico Howe il 25 settembre 1776. Washington tentò di liberarla, ma fu battuto a Germantown il 4 ottobre 1776. Tuttavia Filadelfia fu per gl'Inglesi una nuova Capua e il generale Clinton, successore di Howe, si decise a sgomberarla nel 1778 per concentrare tutti i suoi sforzi intorno a New York. Cessata la guerra d'indipendenza, a Filadelfia venne convocata la Convenzione (v. qui sotto) che diede una costituzione agli Stati Uniti nel 1787. In seguito Filadelfia fu piuttosto anglofila per i suoi interessi commerciali e fu sostenitrice del Jackson (v.), nelle grandi lotte politiche dei primi decennî del sec. XIX. Città moderna e popolosa, Filadelfia fu tra le prime città americane a sentire i fenomeni del pauperismo, del socialismo e del sindacalismo. A Filadelfia sorsero la prima federazione di sindacati (la Mechanic's Union of Trade Association) e uno dei primi giornali sindacali, la Mechanic's Free Press, come anche nel 1828 i primi nuclei organizzati politicamente di lavoratori. A Filadelfia, sempre all'avanguardia di ogni progresso, roccaforte dei quaccheri antischiavisti, sorse nel 1833 la Società antischiavista americana. Alla guerra di secessione Filadelfia partecipò con calore. Nel 1876 vi si tenne un'esposizione internazionale per il primo centenario dell'indipendenza nordamericana e solenni feste vi furono celebrate nel 1882 per il secondo centenario della fondazione della metropoli. La religione cattolica fiorisce in Filadelfia, archidiocesi dal 1875.
Congressi e convenzione di Filadelfia. - Filadelfia è stata sede dei due congressi continentali, che hanno iniziato e dichiarato la lotta per l'indipendenza degli Stati Uniti, e della Convenzione, che ha dato una costituzione agli Stati Uniti stessi.
Il primo congresso aprì i suoi lavori il 5 settembre 1774 e vi parteciparono i rappresentanti di 12 stati. Poiché il congresso non aveva il potere di far leggi, né quello di votare imposte, e ogni colonia aveva diritto a un voto solo, esso assunse giuridicamente il carattere di una conferenza diplomatica, in cui fossero radunati i rappresentanti di dodici stati sovrani. Fortissimo era nel congresso il partito tory, che non voleva il distacco dall'Inghilterra e si sforzava di elaborare una formula di compromesso, ma il partito più acceso riuscì ad imporre le deliberazioni del 20 ottobre 1774, secondo le quali dal 10 dicembre 1774 non si sarebbero dovute ricevere più merci inglesi e dal 1° dicembre 1775 sarebbero dovute cessare le esportazioni nordamericane in Inghilterra. Un'associazione generale continentale e comitati locali per ciascuno stato dovevano vigilare sull'esecuzione di tali deliberati.
Il secondo congresso si aprì dopo lo scontro di Lexington (10 maggio 1775) contro gl'Inglesi. Si tentarono petizioni e indirizzi al re, ma, poiché questi proclamò le colonie ribelli il 23 agosto 1775, il congresso ruppe le relazioni con la madrepatria, aprì i porti alle nazioni straniere, invitò le colonie che non l'avessero ancora a darsi una costituzione autonoma, e, su mozione d'un deputato della Virginia, Richard Henry Lee, venne proclamata l'indipendenza degli Stati Uniti il 4 luglio 1776.
La Convenzione tenne la sua prima seduta il 25 maggio 1787. Erano 65 i deputati dei varî stati, ma 55 soli presenti, la maggioranza avvocati, pur non mancando possidenti e commercianti. Vi erano rappresentate le tendenze politiche più diverse, ma prevalevano le correnti conservatrici. Presidente della Convenzione fu acclamato Washington. Le sedute erano segrete e solo nel 1840 uno dei membri più influenti della Convenzione, il Madison, ne pubblicò i resoconti. Affiorarono i grandi contrasti politici degli Stati Uniti: grandi stati, che volevano rappresentanza proporzionale alla popolazione, e piccoli stati, che erano per una rappresentanza eguale per tutti; nord antischiavista e sud schiavista; aristocratici ultra-conservatori come Alessandro Hamilton e democratici come Franklin; tendenze accentratrici e decentratrici. Si venne a un compromesso fra le varie tendenze e sulla base del piano Madison, deputato della Virginia, fu creata la costituzione degli Stati Uniti, che spiacque in fondo a tutti, e venne firmata, grazie solo al tatto di Franklin, da 39 deputati, il 17 settembre 1787 (v. stati uniti: Storia).
Monumenti e collezioni d'arte. - Filadelfia è ricca di edifici pubblici d'importanza artistica e storica, come la City Hall, enorme fabbricato di marmo e granito eseguito nel 1874 nello stile del Rinascimento francese da John McArthur iunior, la biblioteca pubblica, la Indipendence Hall, costruita fra il 1732 e il 1735, ricostruita nel 1897, dove il congresso si riuniva durante la rivoluzione e il 4 luglio 1776 proclamò l'indipendenza nazionale, la Carpenters Hall, sede del primo congresso coloniale nel 1774, il museo commerciale, il tempio massonico, di stile normanno, eretto fra il 1868 e il 1873.
Fra i principali monumenti commemorativi che adornano le sue piazze sono da ricordare le statue di Stephen Girard, dei generali Reynolds e McClellan, di Benjamin Franklin, opera di John J. Boyle (1900), e di George Washington, opera di J. A. Bailly (1869).
L'insegnamento artistico è impartito in Filadelfia nella Pennsylvania School of Industrial Art e nella Pennsylvania Academy of Fine Arts, alla quale è annessa una galleria contenente, insieme con molte altre, opere del Bouguereau (Oreste inseguito dalle Erinni), J.-J. Le Febure (Psiche), Ribera (cid), Courbert (Quercia), Fortuny (Il palazzo di città a Granata), Cabanel (Nascita di Venere), Sargent (ritratti di John W. Fielde e della moglie), Rodin (Figura distesa).
Il Museo dell'Università (University Museum) ha una bella collezione di oggetti scavati a Creta per iniziativa dell'università, antichità etrusche, provenienti specialmente dalle necropoli di Narce e di Vulci, e cipriote, vasi greci, sculture romane, monete e medaglie. Il Pennsylvania Museum si adorna di un bel ritratto femminile del Parmigianino e di un Tiepolo (Cristo che risana il paralitico). Il museo Johnson è uno dei più importanti d'America per la pittura italiana, che vi è rappresentata da una Madonna col Bambino e Santi di Bernardo Daddi, da una Madonna col Bambino di Pietro Lorenzetti, da quattro Santi di Masolino, dal ritratto di Lorenzo Lorenzano e da quattro sacre composizioni del Botticelli, da un'Adorazione dei Pastori del Signorelli, da una Pietà di Carlo Crivelli, da un ritratto d'uomo di Antonello da Messina, da una Madonna di Giovanni Bellini, per ricordare solo i maggiori. (Per il Museo Johnson, vedi il catalogo di B. Berenson, Filadelfia 1913).
Di grandissimo pregio e quasi esclusivamente dedicata alla pittura italiana è anche la raccolta di Joseph E. Widener, in cui sono un David di Andrea del Castagno, un autoritratto di Lorenzo di Credi, un ritratto muliebre di Neroccio, la stupenda Giuditta di Andrea Mantegna, l'Orfeo di Giovanni Bellini, la famosa "Madonna di casa Cowper" di Raffaello, il ritratto di Bianca Maria Sforza di Ambrogio De Predis.
Bibl.: a) Opere: E. P. Allison, Philadelphia 1681-1887: a history of Municipal Development, Filadelfia 1887; A. Repplier, Philadelphia, the Place and People, New York 1898 (nuova ediz. 1925); J. E. Watson Annals of Philadelphia and Pennsylvania in the olden time, 3 voll., Filadelfia 1909; E. P. Oberholtzer, Philadelphia: a history of the city and its people, 1911, voll. 4; J. H. Willits: Steadying Employment with a section devoted to some facts on unemployment in Philadelphia, supplemento agli Annals of the American Academy of political and social science, maggio 1916; War Department-Corps of Engineers U. S. Army and U. S. Shipping Board, The Port of Philadelphia, Pannsylvania, Port Series n. 4, Washington 1922; C. J. Cohen, Rittenhouse Square, Past and Present, Filadelfia 1922; Philadelphia-Chamber of Commerce, Philadelphia, past achievements, presents greatness and future possibilities, Filadelfia 1924; H. A. Roberts, Philadelphia 1776-1926, Mc Kay 1926; G. Werner, Die Grossstädte Nordamerikas und die Ursachen ihrer Entwicklung, Francoforte sul M. 1927; Philadelphia Tri-State District-Regional Planning Federation, A Picture of the Region, Filadelfia s. a., con carte, ill.
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