FILAIDI (Φιλαΐδαι, Philaidae)
Nobile famiġlia ateniese, così chiamata da Fileo, figlio di Aiace Telamonio e di Tecmessa; quindi, attraverso Telamone e Aiace I, ne veniva fatta risalire l'origine a Zeus. Secondo una tradizione ateniese, su cui si sarebbe poggiato Solone per dimostrare il diritto degli Ateniesi al possesso di Salamina, Fileo e suo fratello Eurisace avrebbero ottenuto la cittadinanza ateniese, cedendo l'isola ad Atene. A prescindere da una lunga serie di avi di dubbia storicità, che ne porterebbe l'origine al sec. X, e da un Milziade arconte nel 659 a. C. (Paus., VIII, 39, 3), i F. entrano nella storia solo nel sec. VI. Un Ippoclide di Tisandro, probabilmente quello stesso di cui parla Erodoto (VI, 127, 130), fu arconte nel 566. Maggiore importanza acquistarono durante la seconda metà del sec. VI e la prima del V. Un Milziade figlio di Cipselo durante la tirannide di Pisistrato e con l'appoggio di questo stabilì una specie di principato sul Chersoneso: a lui succedettero Stesagora e Milziade (il futuro vincitore di Maratona), figli di suo fratello uterino Cimone (Coalemos). Durante le guerre persiane e nel periodo immediatamente successivo, con Milziade e il figlio di lui Cimone, i F. seguirono un indirizzo decisamente antidemocratico, che fu continuato anche nella seconda metà del sec. V dai tre figli di Cimone, senza però che nessuno di essi acquistasse importanza nel campo politico.
Bibl.: J. Toepffer, Attische Genealogie, Berlino 1889, pp. 269-286; Ed. Meyer, Forschungen zur alten Geschichte, I, Halle 1892, p. 174; G. De Sanctis, 'Ατϑίς, 2ª ed., Torino 1912, pp. 96, 268-69, 296-97, 365.