FILASTRIO di Brescia, santo (Filastrius, Filaster, Phelaster)
Vescovo ed eresiologo del sec. IV. Ben poco si sa della sua vita; forse non era di nascita né greco né italiano; percorse molte regioni e fu anche a Milano ai tempi di Aussenzio (v.), e, dopo breve soggiorno a Roma, si stabilì a Brescia ove fu eletto vescovo. Nel 381 sottoscrisse gli atti del concilio di Aquileia. Morì prima del 397.
Nel suo Liber de haeresibus, di valore assai inferiore allo stesso Panarion di Epifanio (v.), F. enumera 156 eresie, 128 cristiane e 28 anteriori al cristianesimo. Dal cap. 106 si argomenta che l'opera fu scritta dopo il 365; d'altra parte dovette esser finita alquanto prima del 397, nel quale anno morì Ambrogio che pure era intervenuto all'elezione di Gaudenzio successore di Filastrio. Tuttavia dai capp. 106 e 112 sembra che l'opera abbia ricevuto aggiornamenti da mano estranea, essendovi nominati anni posteriori al 397; altri ha supposto vi siano incorsi errori cronologici dell'autore. Edizioni del Liber in Patr. lat., XII, coll. 1111-1302 (Galeardi) e in Corpus Script. Eccl. Lat., XXXVIII (Marx), Vienna 1898.
Bibl.: O. Bardenhewer, Geschichte der altkirchl. Literatur, III, 2ª ed., Friburgo in B. 1923, p. 481 segg.; U. Moricca, Storia della letteratura lat. crist., II, i, Torino 1928, p. 579 segg.