FILEMONE (Φιλήμων, Philēmon)
Poeta greco della cosiddetta "commedia nuova" nato probabilmente a Siracusa verso il 361 a. C.; la sua prima vittoria negli agoni drammatici in Atene è del 327; e in Atene vinse più volte, e giunse a rivaleggiare fortunatamente con Menandro. Visse anche, pare, in Egitto, alla corte di Tolomeo Filadelfo, e morì circa il 263. La materia delle sue commedie, aggirantisi nello stesso mondo di quelle di Menandro, e in genere della commedia nuova, ci è nota soprattutto per le rielaborazioni plautine del Mercator e del Trinumnus, rispettivamente derivate dal suo "Εμποορας e Θησαυρός (forse anche la Mostellaria di Plauto segue il Φάσμα di F.). Oltre ai frammenti ricavati per via letteraria, sembrano da attribuire a lui sette trimetri di un papiro di Filiburgo. Gli antichi gli assegnavano il secondo posto subito dopo Menandro tra i poeti della commedia nuova.
I frammenti in Kock, Comicorum atticorum fragmenta, II, 478 segg. Un frammento papiraceo molto probabilmente di F., in Schroder.
Bibl.: W. Christ-W. Schmid, Geschichte der griechischen Litteratur, 6ª ed., II, pp. 46-47 (con bibl.); Jachmann, Plautinisches und Attisches, Berlino 1931 (su F. e Menandro).