Filippi
Fra le diverse famiglie fiorentine di questo nome, quella che D. cita (Pd XVI 89) come una delle più antiche della città fu consorte degli Alberighi, degli Infangati, dei Mangiatroie e dei Bartoli; appartenne, cioè, al gruppo delle casate più notevoli, sotto il profilo storico politico e sociale, del periodo consolare. Il Villani (IV 13) ne ricorda le case poste entro il primo cerchio delle mura, e le torri in Terma, altro luogo dell'antica Firenze. Il Malispini (cap. LIII) annovera uno di loro, Brunello, fra i cittadini che Carlo Magno elevò alla dignità cavalleresca, insieme con altri membri di quelle casate, che costituirono il fiore dell'aristocrazia cittadina nei primi secoli del comune. Più tardi (1201), un Uguccione di Gianni F. è elencato fra i consiglieri del comune che ratificarono la pace conclusa con i Senesi. I F. si schierarono tra i ghibellini e ne seguirono le fortune politiche. Prova di questa loro scelta è l'esilio inflitto nel 1258 ad Albertino, Chiaro e Arrigo, e, nel 1311, il bando emanato contro Giovanni e Lippo, figli di Testa F., perché fautori di Enrico VII.
Nel secolo XIV si trovano dei F. tra le famiglie guelfe che diedero priori al comune; ma non è documentabile con certezza l'appartenenza della loro casata al ceppo dei F. danteschi. Per l'adesione al ghibellinismo e per la condizione sociale di magnati questi ultimi non avrebbero potuto prender parte alla vita pubblica della città, dopo la vittoria dei guelfi e l'emanazione degli Ordinamenti, altro che a patto di un rinnegamento - a noi ignoto - del passato familiare e dell'assunzione di nuova arma e di nome, magari, diverso, in segno di adesione alla parte ‛ popolare '. Dei F. si ricorda lo stemma, costituito da una ruota d'oro cerchiata in campo azzurro; famiglie ad essi imparentate portarono uno stemma simile, con la ruota priva, però, del cerchio.
Bibl. - Un breve profilo della genealogia dei F. é in G.G. Warren Lord Vernon, L'Inferno di D.A., II, Documenti, Londra 1862, 475, e in Scartazzini, Enciclopedia 792. Incerte sembrano le notizie date sui F. da L. Passerini, nel commento a Marietta de' Ricci, romanzo storico di A. Ademollo, I, Firenze 18452, 211-212, per il trapasso dai F. ghibellini ai personaggi emersi durante il regime guelfo del sec. XIV senza giustificazione delle ragioni e dei fondamenti critici di quella continuità.