Buonarroti, Filippo
Politico rivoluzionario (Pisa 1761-Parigi 1837). Esule volontario in Corsica poco dopo lo scoppio della Rivoluzione francese, cittadino francese dal 1793, dopo essere stato agente nazionale a Oneglia (1794) e aver subito una breve prigionia si legò nel 1795 con F.-N. Babeuf, della cui cospirazione fu uno dei capi. Condannato per questo alla deportazione e vissuto dal 1806 a Ginevra (con una breve parentesi a Grenoble nel 1814), poi a Bruxelles (1824-30), restò fedele all’idea egualitario-comunista della gioventù (Conspiration pour l’Égalité dite de Babeuf, 1828), e divenne l’occulto artefice d’una vasta organizzazione settaria (Adelfi), Sublimi maestri perfetti, Mondo), che – dietro lo schermo della Massoneria e della Carboneria – tese a realizzare una rivoluzione europea a carattere repubblicano e con presupposti comunisteggianti. Rientrò in Francia dopo la rivoluzione del 1830; l’azione politica di B. cessò solo con la sua morte.