FILIPPO di Opunte
Filosofo dell'antica Accademia, scolaro di Platone.
Secondo Diogene Laerzio e Suida egli avrebbe, trascrivendolo e dividendolo in libri, preparato per la pubblicazione il manoscritto delle Leggi, lasciato da Platone alla sua morte; e sarebbe anche l'autore dell'Epinomis, a noi pervenuta tra gli scritti platonici. Se questa attribuzione è vera (come prevalentemente si ritiene, pur non mancando argomenti in favore della paternità platonica dello scritto), F. mostra in tale sua opera come la più antica Accademia proseguisse, con lievi divergenze nel particolare, la tendenza pitagorizzante propria dell'ultima fase dell'attività speculativa di Platone.
Bibl.: W. A. Oldfather, Lokrika, Tubinga 1908 (con la bibl. preced.); e la bibliografia concernente l'Epinomis, per cui v. Ueberweg-Praechter, Grundriss d. Gesch. d. Philos., I, 12ª ed., Berlino 1926, p. 87. Uno studio su F. si attende da W. Jaeger (v. Abh. d. Berl. Ak., philos. hist. Klasse, 1914, p. xviii segg.).