EREDIA, Filippo
Meteorologo, nato a Catania il 6 febbraio 1877 e morto a Roma l'11 febbraio 1948. Nel 1905 entrò nell'Ufficio centrale meteorologico e geodinamico di Roma, dove fu alla direzione della sezione meteorologica prima, e di quella presagi, poi. Insegnò all'Accademia aeronautica di Caserta, all'Istituto superiore navale di Napoli, alla Scuola di applicazione di Firenze, alla Scuola di guerra aerea di Roma e infine (1938) all'università di Roma. Partecipò nel 1926 alla spedizione polare Amundsen-Ellsworth (Norge), alla crociera aeronautica atlantica del 1931 (Stati Uniti) e a quella del 1933 (Brasile).
È il fondatore dei moderni studî meteorologici in Italia. Gran parte della sua opera fu rivolta all'esame del clima italiano (La temperatura in Italia, Roma 1911 e Distribuzione della temperatura dell'aria in Italia, Roma 1942; Osservazioni pluviometriche raccolte per tutto l'anno 1915 per tutte le regioni d'Italia, Roma 1918, e Precipitazioni atmosferiche in Italia nel periodo 1921-30, Roma 1934, I venti d'Italia, Roma 1908, ecc.) e di alcuni suoi particolari aspetti (Dell'influenza della catena degli Appennini sulla distribuzione della pioggia nell'Italia centrale, Roma 1907; Il foehn nella valle padana e sulle Prealpi, Roma 1942; Il clima di Roma, Roma 1911 e 1933), come anche del clima in molti altri paesi mediterranei (Libia, Egitto, Dalmazia, Francia meridionale) e in varie regioni africane (Fezzan, Africa orientale). Curò poi varî problemi di climatologica medica (Clima e tubercolosi, Roma 1934) e agricola (Distribuzione delle piogge e opere di bonifica nelle regioni meridionali, Roma 1926; Sulle condizioni termiche delle regioni italiane nei riguardi dell'irrigazione, Roma 1931). Specialmente dopo il 1926 si dedicò alla meteorologia aeronautica, recandovi contributi di particolare valore. Pregevole come sintesi il volume Lezioni di meteorologia (Roma 1941).
Bibl.: Necrologio, in Rivista di Meteorol. aeronautica, 1948, fasc. 1; F. Milone, in L'Universo, XXVIII, 1948, pp. 193-4.