GRAZIOLI, Filippo
Nato a Roma il 6 luglio 1773, fu allievo del padre, Antonio, già condiscepolo di G. Paisiello al conservatorio di S. Onofrio a Napoli. Raggiunse rapidamente una buona preparazione professionale tanto che, appena quindicenne, occupò il posto di organista nella chiesa romana di S. Eustachio, ricoprendo poi lo stesso incarico a S. Giacomo degli Spagnoli, quale coadiutore di V. Ecala. Successivamente fu maestro di cappella della chiesa teutonica di S. Maria dell'Anima (cfr. il frontespizio del libretto della Festa della conciliazione o della riconoscenza, conservato nella Biblioteca nazionale di Roma).
Dedicatosi contemporaneamente alla composizione di opere teatrali, esordì nel 1797 a Roma con Il puntiglio superato "farsa per musica a sette voci da cantarsi nel teatro Pallacorda di Firenze sostituito nel corrente anno in luogo del teatro Capranica" (Sartori, IV, p. 485). Seguirono: I ripieghi (libretto di G. Foppa, Venezia, teatro S. Moisè, autunno 1801), che ottenne un buon successo; La vendetta di Agamennone (Roma, teatro Alibert o delle Dame, carnevale 1802); Amor non si sgomenta (Firenze, teatro del Cocomero, autunno 1805), Il barone di Montesecco (libr. di F. Ballani, Roma, teatro Valle, autunno 1806), I furbi burlati (libr. di G. Palomba, Napoli, teatro Nuovo, autunno 1807), L'inganno del ritratto (ibid., teatro de' Fiorentini, 1807), Il tempo scopre la verità (Roma, teatro Capranica, carnevale 1810), Il raggiratore (libr. di C. Goldoni, Napoli, teatro Nuovo sopra Toledo, estate 1812), La festa della riconoscenza o sia Il pellegrino bianco (libr. di J. Ferretti, Roma, teatro Apollo, 25 genn. 1821; in seguito Parma, teatro Regio, e Malta, 1822; Trieste, 1823; Torino, teatro d'Angennes, 1825; Napoli, teatro Rossini, 1870), La Fedeltà tra i boschi o sia Il taglialegna di Dombar (libr. di Ferretti, Roma, teatro Valle, settembre 1826).
Il G. fu autore inoltre di molte composizioni di genere sacro, tra cui la tragedia sacra Gefte, eseguita a Roma nel 1795 in casa Chiaffini (Schmidl, I, p. 659), una messa con strumenti per la chiesa di S. Rocco, un Requiem per la morte di Ferdinando I di Napoli, salmi, mottetti e altre composizioni conservate in parte nella Biblioteca del Conservatorio di S. Cecilia in Roma. Un suo duetto, Auretta placida, è conservato presso la British Library (G.295.2.6).
Il G. morì a Roma il 24 marzo 1840.
Attivo come insegnante in varie istituzioni romane, alla morte di G.B. Cavi (1821) fu chiamato a succedergli nella scuola di canto del Pontificio Collegio Urbano, ma non avendo corrisposto alle aspettative dell'istituzione, fu sostituito da L. Berti.
Compositore legato alla tradizione napoletana tardosettecentesca, cimarosiana in particolare, il G. riscosse con le sue commedie per musica un effimero successo di pubblico. Grande affermazione ebbe la sua opera La festa della riconoscenza, rappresentata per inaugurare il rinnovato teatro Apollo nel 1821 insieme con la Matilde di Shabran di G. Rossini (24 febbraio), accolta invece tiepidamente al suo apparire sulle scene romane. Il successo dell'opera del G., determinato in gran parte dall'ottimo libretto del Ferretti (autore peraltro anche di quello della Matilde) oltre che "dalla bellezza degli scenari e dalla buona esecuzione", offrì a Rossini l'occasione per organizzare, insieme con G. Pacini e M. d'Azeglio, una gustosa satira e una mascherata che, tuttavia, "pare non garbasse ai concittadini del maestro, perché, a detta del Pacini, molte persone ci indirizzarono una quantità d'improperi e ci minacciarono con argomenti non troppo per noi persuasivi, per cui prudentemente, uno di qua, uno di là ce la svignammo" (Cametti, 1921, p. 65). In realtà al successo dell'opera contribuì uno stile che, seppur ritardatario, incontrava i gusti di un pubblico non ancora preparato alle straordinarie innovazioni del teatro rossiniano.
Fonti e Bibl.: Allgemeine musikalische Zeitung, XXIV (1822), p. 761; XXV (1823), p. 470; XXVII (1825), p. 715; XXIX (1827), p. 30; F. Florimo, La scuola di Napoli e i suoi conservatorii, IV, Torino 1882, pp. 92, 158, 452; A. Cametti, La musica teatrale a Roma cento anni fa (Matilde di Shabran di Rossini), Roma 1921, pp. 63 ss.; G. Stanghetti, La scuola di canto nel Pontificio Collegio Urbano di Roma (1627-1925), in Note d'archivio per la storia musicale, III (1926), p. 55; A. Cametti, Il teatro Tordinona poi di Apollo, Tivoli 1938, I, p. 228; II, pp. 428 s.; F. De Filippis - N. Mangini, Il teatro Nuovo di Napoli, Napoli 1967, p. 110; A. Caselli, Catalogo delle opere liriche pubblicate in Italia, Firenze 1969, p. 218; Biblioteca del Conservatorio di S. Pietro a Majella di Napoli, Catalogo dei libretti per musica dell'Ottocento (1800-1860), a cura di F. Melisi, Lucca 1990, pp. 41, 131, 142, 175, 259; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Cuneo 1991, III, p. 266; IV, p. 485; The catalogue of printed music in the British Library to 1980, XXV, London-München-New York-Paris 1985, p. 95; R. Eitner, Quellen-Lexikon, XI, Nachträge, p. 422; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 659; Supplemento, p. 377; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 305.