GUARINI, Filippo
Nacque a Forlì il 18 nov. 1839 dal conte Pietro e dalla nobile Eleonora Bonaccorsi Dolcini. Per parte di madre il G. era nipote di Bettino Ricasoli. Dal 1849 al 1857 fu a Siena, dove studiò nel collegio Tolomei; nel 1859 partecipò come volontario alla seconda guerra d'indipendenza combattendo a Palestro, nel reggimento "Regina", sotto il comando di E. Cialdini.
Tornato a Forlì, nel 1866 ottenne l'incarico di direttore degli istituti culturali della città con il titolo di bibliotecario d'onore e di custode della Pinacoteca. L'anno seguente fu eletto anche consigliere comunale, carica che mantenne fino al 1876. In questi anni il G., che fu anche socio corrispondente della Deputazione di storia patria per le Romagne, si dedicò a studi di carattere erudito sulle vicende storiche e culturali forlivesi, collaborando con G. Carducci ed E. Frati all'edizione delle Cronache di L. Cobelli (1874), dando alle stampe una descrizione della Pinacoteca comunale (1874) e più tardi pubblicando una cronologia dei terremoti avvenuti a Forlì in varie epoche (1880). Sempre in questo periodo avviò la realizzazione di una imponente genealogia delle famiglie patrizie forlivesi, che è rimasta inedita così come l'altra sua importante opera a cui hanno attinto successivamente numerosi studiosi che si sono occupati della storia locale.
Si tratta del cosiddetto Diario forlivese, una monumentale cronaca in quindici volumi degli avvenimenti locali corredata di una ricca documentazione, che egli redasse quasi quotidianamente dal 1863 al 1920 e che, al pari delle Memorie storiche delle famiglie forlivesi, si conserva attualmente nella Biblioteca comunale di Forlì.
Nel 1876, quando ormai nell'amministrazione comunale gli esponenti della Sinistra laica e democratica avevano assunto un peso crescente, il G., cattolico di orientamento conservatore, si dimise dalla direzione degli istituti culturali e cominciò un'attiva opera di militanza politica. Collaborò alla fondazione del comitato diocesano dell'Opera dei congressi e il 26 apr. 1877, allorché presidente era il marchese C. Albicini, ne divenne segretario. Egli stesso fu eletto presidente nel 1891, quando subentrò al conte F. Mangelli, e mantenne tale carica fino al 1901. Nei due diversi ruoli, ma soprattutto durante la sua presidenza, dette un forte impulso alla diffusione del movimento cattolico in una zona, come la Romagna, dove tale movimento si trovò a dover fronteggiare la robusta trama organizzativa delle associazioni repubblicane e socialiste. In particolare nel 1895 recò il proprio sostegno all'iniziativa del conte G. Acquaderni e di G. Grosoli per fondare una società che si occupasse della pubblicazione di un nuovo giornale cattolico. L'Avvenire vide poi la luce il 1° nov. 1896 e dette un notevole impulso alla ripresa dei cattolici romagnoli, specie a quei settori più giovani e dinamici che si battevano per un rinnovamento dell'Opera dei congressi.
Nel 1897, quando a Forlì si celebrò il IV congresso regionale dell'organizzazione, il locale comitato diocesano contava 46 membri e si articolava in 18 comitati parrocchiali con 720 iscritti. Su di esso, nella primavera del 1898, si abbatterono le misure repressive decretate dal governo dopo i fatti di Milano. Il comitato venne disciolto e la stessa abitazione del G., dove si conservavano i documenti dell'organizzazione cattolica, fu perquisita dalle forze di polizia. L'8 agosto seguente, tuttavia, egli riuscì a ottenere la revoca dello scioglimento e il comitato riprese la sua attività. Si aprì allora una fase non facile nella militanza del G., il quale, legato a una visione di rigido conservatorismo sul terreno politico e di netta opposizione alla prospettiva di innovazioni significative sul versante economico e sociale (si presentò fra l'altro candidato nelle liste liberali per le elezioni del 1898), fu oggetto di crescenti critiche da parte della componente giovanile del movimento cattolico locale. Numerosi giovani sacerdoti cominciarono a propagandare a Forlì le idee di R. Murri e a predicare l'esigenza di un profondo rinnovamento delle organizzazioni cattoliche, che le rendesse più sensibili al problema della democrazia politica, della giustizia sociale, del riscatto delle classi più deboli.
Messo in minoranza all'interno dell'Opera dei congressi già nel novembre 1900, all'inizio del 1901 il G. decise di dimettersi dalla presidenza del comitato diocesano e da allora, pur conservando un ruolo di prestigio in seno al laicato cattolico forlivese, non fu più chiamato a ricoprire cariche direttive. Attento osservatore della vita locale, proseguì la stesura del suo Diario fino al 1920 affidando a quelle pagine i propri giudizi di conservatore intransigente.
Il G. morì a Forlì il 10 marzo 1921.
Fra le opere del G. si ricordano: L. Cobelli, Cronache forlivesi dalla fondazione della città al 1498…, a cura del prof. G. Carducci e del dott. E. Frati con notizie e note del conte F. G., Bologna 1874; Notizie storiche e descrittive della Pinacoteca comunale di Forlì, Forlì 1874; I terremoti a Forlì in varie epoche. Memorie cronologiche, ibid. 1880. Per il ruolo avuto nel congresso forlivese del 1897, vedi Opera dei congressi e dei comitati cattolici in Italia. Atti e documenti del IV Congresso regionale delle Romagne tenuto in Forlì il 26 apr. 1897, ibid. 1897.
Fonti e Bibl.: T. Nediani, Il giubileo di un cronista, in Id., La collana senza filo, Forlì 1920, pp. 232-238; R. Bagattoni, Dopo la morte del conte F. G., in Il Momento (Forlì), 19 marzo 1921 (altro necr. in data 26 marzo 1921); A. Albertazzi, Il cardinale Svampa e i cattolici bolognesi (1894-1907), Brescia 1971, p. 87; A. Mambelli, I cronisti forlivesi del Risorgimento, in Studi romagnoli, XXIII (1972), p. 191; L. Casali, Note per uno studio della realtà sociale forlivese nel secondo Ottocento, ibid., pp. 229-231; D. Sgubbi, Cattolici di azione in terra di Romagna (1890-1904), Imola 1973, pp. 77, 97, 151, 263, 266 s., 284; A. Mambelli, Uomini e famiglie illustri forlivesi, Forlì 1976, p. 84; Storia di Forlì, IV, L'età contemporanea, a cura di A. Varni, Bologna 1992, pp. 172, 241, 276, 432, 437-439, 442; E. Santarelli, F. G. diarista, in Il Pensiero romagnolo (Forlì), 19 sett. 1992; D. Pieri, Grandi manovre. La visita di Umberto I nella Romagna repubblicana, Imola 1994, pp. 7 s.; Una borghesia di provincia. Possidenti, imprenditori e amministratori a Forlì fra Ottocento e Novecento, a cura di R. Balzani - P. Hertner, Bologna 1998, pp. 60, 148, 152, 512-515, 594; A. Albertazzi, F. G., in Diz. storico del movimento cattolico in Italia, III, Torino 1984, s.v.; F. Zaghini, F. G., in Personaggi della vita pubblica di Forlì e circondario. Diz. biobibliografico, 1897-1987, I, a cura di L. Bedeschi - D. Mengozzi, Urbino 1996, pp. 511-513 (con indicazioni sul materiale riguardante il G. contenuto in alcuni archivi emiliani e romagnoli).