Filippo II
Re di Macedonia, nato nel 382 a.C. circa e morto nel 336. Padre di Alessandro Magno, estese il suo dominio su tutta la Grecia. La fonte da cui M. ricava informazioni su F. sono i libri VIII e IX dell’Epitome di Giustino (→).
In Discorsi I xx 4, F. è citato con il figlio Alessandro per dimostrare come uno Stato prosperi quando si susseguono al governo due principi virtuosi, in xxvi 2-3 è indicato come modello per il principe nuovo che voglia instaurare un governo tirannico (delle sue azioni crudeli M. ricorda la deportazione degli abitanti da una regione all’altra: cfr. Giustino VIII v 7); in lix 20, F. esemplifica l’uso dei principi (diversamente dalle repubbliche) di non rispettare i patti per perseguire il proprio utile (sulla sua slealtà cfr. anche Principe xii 15, dove si ricorda che nel 346 a.C. egli ruppe l’alleanza con Tebe muovendole guerra; l’episodio, per cui cfr. Giustino VIII 2, è citato anche in Istorie fiorentine VI xx), così come in II xiii 3 è ricordato, insieme ad Agatocle, per essere asceso «di bassa a gran fortuna» servendosi della frode. Infine, in II xxviii 10-14, per comprovare come sia pericoloso non vendicare una persona offesa, si cita il caso di F., ucciso da Pausania: questi – che era stato violentato da Attalo – non sopportò che F. lasciasse impunito l’oltraggio (l’episodio, per cui cfr. Giustino IX 6, è ricordato anche in III vi 19 e 30).
In Principe xiii 27, F. è indicato come modello per l’ordinamento dell’esercito (cfr. anche Arte della guerra VII 204), mentre in Arte della guerra IV 70 si ricorda il modo da lui tenuto per evitare che i suoi soldati, sbigottiti dagli Sciti, fuggissero (cfr. Frontino, Strategemata II viii 14), e in VII 243 (nella conclusione dell’opera) è innalzato a paradigma: Fabrizio Colonna per esortare i signori italiani a riorganizzare la milizia cita l’impresa di F. che, grazie al suo valoroso esercito, non solo divenne signore di tutta la Grecia, ma lasciò al figlio le basi per «farsi principe di tutto il mondo».