KELLER, Filippo
Figlio di un commerciante, nacque a Norimberga il 27 genn. 1830. Le notizie su suoi anni giovanili sono scarse e frammentarie. Nel 1843 fu iscritto alla Scuola di arti, mestieri e agricoltura della sua città. Dal 1845 iniziò a praticare come allievo l'officina meccanica del Politecnico di Norimberga e nel 1847-48 frequentò come uditore i corsi di matematica e fisica tenuti da G.S. Ohm presso lo stesso Politecnico. Il Poggendorff (1904) riporta che il K. si laureò in matematica presso l'Università di Erlangen nel 1854, ma secondo altre fonti egli non seguì mai regolarmente l'università per mancanza assoluta di mezzi. L'analisi dei suoi scritti documenta tuttavia una conoscenza assai profonda dei metodi matematici della fisica. Queste sue abilità di calcolo furono subito riconosciute e apprezzate quando, trasferitosi a Roma nel 1854, padre A. Secchi gli affidò l'incarico di eseguire la misurazione della base trigonometrica sulla via Appia Antica. Dal 1859 fu assistente privato di P. Volpicelli, professore di fisica sperimentale e direttore del gabinetto di fisica della Università "La Sapienza" di Roma. Il K., protestante, non poteva infatti aspirare ad alcun impiego pubblico nello Stato pontificio né accettò mai di cambiare fede religiosa, circostanza che, nonostante i suoi meriti e una profonda cultura fisica e matematica, rallentò di molto la sua carriera universitaria.
In seguito all'equiparazione dell'Università romana con le altre università del Regno, nel 1872 le carriere del personale docente vennero riordinate. Sulla cattedra di fisica sperimentale fu chiamato P. Blaserna. Volpicelli, riconfermato sulla cattedra di fisica matematica e come direttore del gabinetto di fisica, propose il K. come primo assistente. Ormai inquadrato nell'organico del personale degli stabilimenti scientifici della Università romana, nel 1873 il K. fu nominato assistente presso la scuola di fisica matematica e gli fu affidato l'incarico di un corso di magnetismo terrestre presso la Scuola normale. Infine, nel 1875, fu nominato professore di fisica sperimentale per farmacisti e nel 1876 primo assistente e vicedirettore della Scuola pratica. Nello stesso anno, dopo il trasferimento a Catania di E. Macaluso, Blaserna lo propose come primo assistente vicedirettore della Scuola pratica.
Docente di grande talento, il K. fu fra i principali protagonisti nell'organizzare la Scuola pratica di fisica fatta istituire da Blaserna. La nomina venne poi riconfermata nel 1878 (fino al 1881) su richiesta dello stesso Blaserna. Il 25 maggio 1882 il K. conseguì la libera docenza in fisica presso l'Università di Roma.
L'attività scientifica del K. iniziò con una ricerca Sopra alcune proprietà della propagazione della corrente elettrica nei fili telegrafici dedotte dalla teoria di Ohm (in Annali di matematica pura e applicata, II [1859], pp. 305-324), e una serie di Studi analitici sull'elettrostatica (in Il Nuovo Cimento, s. 2, XII [1874], pp. 79-88; XIII [1875], pp. 166-176, 238-245). Negli anni seguenti la sua attenzione si rivolse sempre più verso la fisica terrestre, e in particolare a studi di gravimetria e dell'analisi del classico problema del corpo di massima attrazione e della misurazione della densità media della Terra (Ricerche sull'attrazione delle montagne con applicazioni numeriche, Roma 1872-73; Sulla diminuzione della gravità coll'altezza, in Memorie della R. Acc. dei Lincei, cl. di scienze fisiche, s. 3, IX [1880-81], pp. 103-118; Sul metodo di Jolly per la determinazione della densità media della Terra, in Rendiconti della R. Acc. dei Lincei, cl. di scienze fisiche e morali, s. 4, II [1885-86], pp. 145-149). Diede inoltre numerosi e originali contributi allo studio del magnetismo terrestre (Sulla variazione secolare della declinazione magnetica di Roma, in Memorie della R. Acc. dei Lincei, cl. di scienze fisiche, s. 3, II [1877-78], pp. 303-306; Misure della componente orizzontale del magnetismo terrestre in alcune località nei dintorni di Roma, ibid., pp. 577-584; Considerazioni sulla misura della componente orizzontale del magnetismo terrestre con un breve cenno sulle perturbazioni magnetiche locali che si trovano nei dintorni di Roma, Roma 1884; Sull'intensità orizzontale del magnetismo terrestre nei pressi di Roma, pubblicati nella serie Frammenti concernenti la geofisica dei pressi di Roma, I, IV, VI, VII, VIII, X, Roma 1895-1900). In questo settore il K. condusse una serie di campagne di misure nell'Agro romano e nei monti laziali per studiare il magnetismo delle rocce di origine vulcanica. Nel 1886 scoprì la presenza di "punti distinti" nella lava basaltica, in corrispondenza dei quali l'ago della bussola rivelava forti deviazioni dalla posizione normale (Sulle rocce magnetiche di Rocca di Papa, in Rend. della R. Acc. dei Lincei, cl. di scienze fisiche e morali, s. 4, II [1885-86], pp. 428-434). Il K. iniziò così a percorrere la Campagna romana "per esaminare palmo a palmo colla sua bussoletta tutte le colate e i massi isolati di lava basaltina" (Folgheraiter, p. III). Le sue ricerche vennero raccolte nel 1890 nella Guida itineraria delle principali rocce magnetiche del Lazio (in Rend. della R. Acc. dei Lincei, cl. di scienze fisiche e morali, s. 4, VI [1890], pp. 17-19), e pubblicate postume per extenso nel 1904. La presenza di punti distinti venne in seguito individuata dai suoi allievi in tutte le rocce contenenti sali e ossidi di ferro, ma questa circostanza nulla toglie al valore della sua scoperta che contribuì ad aprire nel Regio Istituto fisico di via Panisperna, una linea di ricerca che venne intrapresa, tra gli altri, da G. Folgheraiter, A. Sella, A. Pochettino e G. Martinelli.
Socio corrispondente dell'Istituto geologico di Vienna dall'11 ott. 1873, il K. morì a Roma il 19 maggio 1903.
Fonti e Bibl.: Calendario generale del Regno d'Italia, Roma (dal 1872); Roma, Arch. centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Div. Istruzione superiore, Personale 1860-80, bb. 1117 (Keller), 2262 (Volpicelli); Personale 1882-90, pos. 11, b. 1, f. 5, sottofasc. 1; Annuario della R. Università degli studi di Roma… 1903-04, Roma 1904, p. 151; F. Keller, Guida itineraria delle principali rocce magnetiche del Lazio. Con una carta topografica, prefaz. di G. Folgheraiter e cenno necr. di S. Günther, Spoleto 1904; J.C. Poggendorff's biographisch-literarisches Handwörterbuch zur Geschichte der exacten Wissenschaften, IV, p. 737; J.C. Poggendorff's biographisch-literarisches Handwörterbuch für Mathematik, Astronomie, Physik, Chemie und verwandte Wissenschaftsgebiete, V, p. 622.