KELLER, Filippo
Geofisico, nato a Norimberga il 27 gennaio 1830, morto a Roma il 20 maggio 1903. Andò a Roma nell'aprile del 1855 e vi rimase per tutta la vita. Ebbe subito dal padre A. Secchi l'incarico del calcolo di una base trigonometrica; nel 1859 divenne assistente privato del prof. P. Volpicelli. Nel 1875 venne nominato dal prof. P. Blaserna assistente alla cattedra di fisica sperimentale, con l'incarico del corso per gli studenti di farmacia; col Blaserna cooperò inoltre all'istituzione della scuola pratica di fisica.
Egli si occupò dapprima della misura della deviazione della verticale prodotta dalle masse montuose e della possibilità di misurare (come poi fece il francese A. Berget nel 1893) la densità media della terra, osservando le variazioni della verticale determinate dalle oscillazioni di marea del livello marino; in seguito la maggiore sua produzione si svolse nel campo geofisico. Durante le sue frequenti escursioni nel Lazio, si occupò di questioni morfologiche (ponti naturali, lago di Leprignano) e soprattutto delle perturbazioni locali del magnetismo terrestre, studiando instancabilmente le condizioni magnetiche delle rocce del Lazio e riuscendo a individuare (dal 1886 in poi) molti punti distinti (punti dotati di forte polarità magnetica) nelle rocce basaltiche; queste ricerche, continuate indefessamente da lui e da altri in gran parte suoi discepoli, condussero poi ai bellissimi studî di G. Folgheraiter.
Bibl.: S. Guenther, Cenno necrologico di F. K., in F. Keller, Guida itineraria delle principali rocce magnetiche del Lazio, Spoleto 1904.