FILIPPO l'Ardito, duca di Borgogna
Nacque a Pontoise il 14 gennaio 1342 dal re di Francia Giovanni II e da Bona di Lussemburgo. Nel 1363 il padre gli affidò il ducato di Borgogna, dopo la morte dell'ultimo duca capetingio, Filippo de Rouvres e Carlo V gli confermò la dignità ducale nel 1364. Desideroso di staccare la Fiandra dall'alleanza con l'Inghilterra, Carlo V riuscì a far sposare nel 1369 F. con Margherita, vedova di Filippo de Rouvres e figlia di Luigi de Male, conte di Fiandra; e alla morte di questo, nel 1384, F. ebbe così la Fiandra, l'Artois, la Franca Contea, Nevers e Rethel. Nel 1390 poi acquistò lo Charolais.
F. pose fine con la pace di Tournai (1385) alla resistenza che offriva ancora la città di Gand, già ribellatasi a Luigi de Male e sconfitta da questo, con l'aiuto di Carlo VI di Francia, a Westroozebeke (vedi fiandra). Nello stesso tempo egli si preparava a estendere il suo potere sul Brabante e sul Limburgo, governati dalla duchessa Giovanna; zia di sua moglie, non ostante gli accordi fatti nel 1357 che assicuravano la successione di questi ducati alla famiglia del duca defunto, Venceslao di Lussemburgo. Nel 1384 F. ottenne da Giovanna l'autorizzazione di battere la moneta nel Brabante. Poco dopo la duchessa, venuta in conflitto con Guglielmo II, duca di Gheldria, chiese aiuto a Carlo VI. F. comprese qual partito poteva trarre dalla situazione e convinse il re a inviare una spedizione militare in Gheldria. Il risultato fu raggiunto: nel 1390 Giovanna cedette alla nipote la proprietà del Brabante e F. nominò suo erede nel 1393 il suo secondogenito Antonio. Nel 1396 comprò dalla zia il Limburgo. Altre possibilità di espansione territoriale vennero offerte alla dinastia di F. dai due matrimonî (1385) della figlia di lui, Margherita, con Guglielmo di Baviera, erede del Hainaut, dell'Olanda, della Zelanda e della Frisia, e del primogenito Giovanni con Margherita di Baviera.
Ma s'accendeva ben presto la lotta tra F. e Luigi d'Orléans, per l'esercizio effettivo del potere in Francia, dopoché il re Carlo VI ebbe chiaramente manifestato la sua follia (1392).
Il conflitto si estese a varî territorî. In Italia, Filippo, d'accordo con la regina di Francia Isabella di Baviera, impedì a Luigi d'Orléans, alleato di suo suocero, Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, d'impadronirsi di Genova (1396). Di fronte all'Inghilterra, Luigi spingeva la Francia a una ripresa delle ostilità; ma F., preoccupato degl'interessi economici della Fiandra e del Brabante, impose nel 1396 il rinnovamento della tregua. Nella questione dello scisma, essendo l'opinione pubblica dei Fiamminghi nettamente "urbanista", F. diede il suo appoggio al movimento contro il papa d'Avignone, Benedetto XIII, sostenuto invece da Luigi d'Orléans.
L'acquisto del Brabante e del Limburgo fu fatto da Filippo contro i diritti dell'Impero e della Casa di Lussemburgo. Ma il re dei Romani Venceslao, con il quale si era alleato Luigi d'Orléans nel 1398, non era in grado di opporsi al duca; e nemmeno Ruperto del Palatinato, eletto nel 1400 dopo la deposizione di Venceslao, era abbastanza potente per iniziare la lotta. Nel 1401 F. ottenne invece due nuovi vantaggi: gli Stati di Brabante riconobbero i diritti di Antonio e questi, col suo fidanzamento con Elisabetta di Görlitz, erede del Lussemburgo, estendeva verso l'est la zona d'influenza della sua casa. Ma nel 1402 la fortuna mutò. Luigi d'Orléans combina una vasta alleanza di principi renani contro il suo rivale, e ottiene il Lussemburgo in pegno da Josse di Moravia; l'anno dopo riesce a rimettere la Francia sotto l'obbedienza di Benedetto XIII. Il conflitto era allo stadio acuto, quando F. morì a Hal (Brabante) il 27 aprile 1404. Fu sotterrato a Digione, nella Certosa di Champmol; la sua tomba, opera di Giovanni di Marville, di Claus Sluter e di Claus di Werve è uno dei capolavori della scultura del basso Medioevo.
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