MEDA, Filippo
Uomo politico e giornalista, nato a Milano il 1° gennaio 1869. Laureatosi in lettere e giurisprudenza, pure essendosi dedicato alla carriera forense, vi palesò attitudini letterarie. Assunse la direzione dell'Osservatore cattolico di Milano nel 1898, succedendo al battagliero sacerdote Davide Albertario. Sebbene convinto assertore dell'azione cattolica in contrapposizione al liberalismo, il M. attenuò l'asprezza polemica che separava un tempo, nel campo politico, le due ali del partito cattolico militante di Milano e dopo dieci anni fu scelto a direttore del quotidiano l'Unione, trasformatosi nell'Italia dopo l'abbandono dell'astensionismo elettorale dei cattolici militanti. Nel 1909, fu eletto deputato al parlamento. Nei due ministeri di concentrazione nazionale costituiti durante la guerra da P. Boselli e da V. E. Orlando, il M. tenne il portafoglio delle Finanze. All'indomani dell'armistizio partecipò al partito popolare e ne fu il principale rappresentante nell'ultimo ministero Giolitti (1920-21), in cui resse il dicastero del Tesoro. Conservò il mandato parlamentare sino al 1924, quando il trionfo del fascismo, da lui avversato, pose termine alla sua carriera politica. Fu promotore dell'università cattolica del S. Cuore di Milano e presiedette il consorzio per l'assetto degl'istituti superiori milanesi.
Fecondo poligrafo, pubblicò numerosi libri di alta divulgazione: Nella storia e nella vita (2ª ed., Firenze 1914); Intermezzi (Lecco 1916); Pensiero ed azione e Uomini e tempi (Milano 1921); La riforma della imposizione diretta (ivi 1921); Il socialismo politico in Italia (ivi 1923); I cattolici italiani nella guerra (ivi 1926); Statisti cattolici (Napoli 1927); Universitari cattolici (Milano 1927); S. Agostino (ivi 1930).