Architetto (Napoli 1680 circa - Roma 1771). Le scarse notizie sulla sua formazione e sui suoi primi progetti nell'area di Benevento si precisano a partire dal suo arrivo a Roma, nel 1724, su invito del pontefice beneventano Benedetto XIII. Tra le opere romane (cappella di S. Domenico in S. Maria sopra Minerva, 1725; S. Maria della Quercia, 1727-31; ecc.) spiccano l'ospedale e la chiesa di S. Gallicano (1724-27; opera in cui si alternano motivi borrominiani con più lineari soluzioni, funzionali alla natura dell'edificio) e la sistemazione della scenografica piazzetta di Sant'Ignazio (1727-35; cinque blocchi di case d'affitto, raccordati in pianta da tre ideali ellissi tangenti e, in alzato, dall'elevazione ricurva delle facciate, allusive a quinte teatrali). Dopo la morte del papa ebbe minori incarichi. Fu membro dell'Accademia di San Luca, della Congregazione dei virtuosi al Pantheon e Architetto del "Popolo Romano". Gli vengono attribuite opere anche a Benevento, in cui affiorano influenze di Cosimo Fanzago (cappella di S. Gennaro nella chiesa dell'Annunziata, 1710; palazzetto De Simone, 1724; palazzo Terragnoli, 1767).