ZANIBERTI, Filippo
Pittore, nato a Brescia nel 1585, morto a Venezia nel 1636. Ancor fanciullo fu condotto a Venezia dal padre, che lo mise alla bottega di Sante Peranda, presso il quale si trattenne un decennio (1599-1609 circa). Dopo aver lavorato con il condiscepolo Matteo Ponzone, si andò affermando da solo e gli venne affidata la decorazione di una nuova sala del Palazzo Ducale, della quale decorazione solo resta (negli uffici del palazzo) la tela raffigurante il convito del doge Giovanni Cornaro, opera di un manierismo tradizionale ma con qualche succoso accento di colore. Eseguì anche diverse altre opere, perdute o disperse, per i palazzi e le chiese di Venezia e per le private raccolte. Una sua pala è nel duomo di Sebenico, un'altra in S. Faustino Maggiore a Brescia. Ma quella che oggi meglio ci attesta il brio gustoso dello Z., tanto apprezzato dai contemporanei, è la tela raffigurante la Verità scoperta dalla Giustizia e dal Tempo, nella sala della Quarantia Civil Nova, nel palazzo ducale. In tale dipinto appare evidente la conversione dello Z. al gusto più modernista e si avverte l'influsso di B. Strozzi.
Bibl.: C. Ridolfi, Le maraviglie dell'arte, ed. Hadeln, II, Berlino 1924, p. 274 seg.; M. Boschini, La carta del navegar pitoresco, Venezia 1660, p. 466 seg.; A. M. Zanetti, Della pittura veneziana, ivi 1771, p. 341 seg.; G. Fiocco, La pittura veneziana del Seicento e Settecento. Verona 1929; E. Calabi, La pittura a Brescia nel Seicento e Settecento, Brescia 1935 (con bibl.).