Filodemo
Poeta e filosofo (n. Gadara 110 a.C. ca.- m. intorno al 35 a.C.).Epicureo, discepolo di Zenone di Sidone, visse in Italia, a Roma e a Napoli, in una villa di Ercolano. Protetto da L. Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Giulio Cesare. A Ercolano, nella villa dei Pisoni, sono stati rinvenuti papiri contenenti opere sue e di altri epicurei. Con Sirone rappresentò l’epicureismo in Italia; a lui fecero capo Virgilio, Lucio Varo, Quintilio Varo, Vario Rufo, forse anche Orazio. Ne fa un ritratto Cicerone nell’orazione contro Pisone, lodandone la humanitas e lo spirito. Scrisse moltissimo di logica, etica, retorica, musica e poesia. F. non è un filosofo originale; in gran parte espone le teorie del suo maestro Zenone di Sidone e polemizza con gli stoici a lui anteriori, ma ha il merito di informarci sulla filosofia antica in generale e specialmente su quella epicurea. I frammenti dell’opera Sulla poesia sono stati da alcuni interpretati come rivelatori di una posizione critica di F., contraria ai comuni principi dell’antica estetica. Sono pervenuti un trattato Sui segni e i suoi epigrammi (una trentina) conservati nell’Antologia Palatina.