Filogeo
. Il quarto cavallo della quadriga del Sole, in Cv IV XXIII 14 E queste parti si fanno simigliantemente ne l'anno, in primavera, in estate, in autunno e in inverno; e nel die, ciò è infino a la terza, e poi infino a la nona (lasciando la sesta, nel mezzo di questa parte, per la ragione che si discerne), e poi infino al vespero e dal vespero innanzi. E però li gentili, cioè li pagani, diceano che 'l carro del sole avea quattro cavalli: lo primo chiamavano Eoo, lo secondo Pirroi, lo terzo Eton, lo quarto Filogeo, secondo che scrive Ovidio nel secondo del Metamorfoseos.
Ovidio (Met. II 153-154) attesta per i cavalli del Sole, nell'ordine, i nomi di Pyrois, Eous, Aethon e Phlegon. Sulla base di Ovidio, che è l'auctoritas dichiarata da D., gli editori milanesi (1826-27) corressero F. in Flegon: li seguirono gli editori del '21 e Busnelli-Vandelli. F. è invece conservato dalla Simonelli sulla fede del consenso dei codici e quasi certamente a ragione. La lezione Filogeus è infatti attestata in Fulgenzio (Mythologicon I XLIV 23 " ipsis equis condigna huic nomina posuerunt, id est Erytreus, Acteon, Lampus et Filogeus ": cfr. Myth. Vat. II XX 21; Myth. Vat. VIII 6) in un contesto dove, come in Cv IV XXIII 12-16, si paragonano le quattro fasi del giorno con le quattro età dell'uomo e le quattro stagioni dell'anno (Silverstein). Tuttavia D. non dipende da Fulgenzio, che gli è probabilmente ignoto (diversamente il Quaglio, p. 535) ma da Uguccione o da glosse alle Metamorfosi (Ghisalberti). La razionalizzazione dell'ordine della serie ovidiana operata nella tradizione confluita in Uguccione e pervenuta agli scoliasti (da Pyrois - Eous - Aethor - Phlegon a Eous - Pyrois - Eton - Phlegon) obbligava a sostituire l'ultimo cavallo con li Filogeus noto da Fulgenzio (Fulgenzio loc. cit.: " Filogeus Graece terram amans, dicitur, quod horae nonae proclivior, vergens occasibus pronus incumbat "), sì da determinare la serie logica: aurora (Eous) - giorno (Pyrois) - mezzodì (Eton) - tramonto (Philogeus).
Bibl. - H.T. Silverstein, Two notes on Dante's Convivio, in " Speculum " VII (1932) 547 ss.; F. Ghisalberti, La quadriga del Sole nel Convivio, in " Studi d. " XVIII (1934) 69; A.E. Quaglio, Appendice a Busnelli-Vandelli, Convivio, II 534-535 e 574-576.